BARI – Quando il marò Massimiliano Latorre stava accusando a New Delhi i primi sintomi di ischemia, il suo commilitone Salvatore Girone lo prese sulle spalle per portarlo in ospedale. Lo rivela lo stesso Latorre nel lungo post odierno sul suo profilo Facebook.
“Permettetemi di ringraziare anche e pubblicamente – scrive Latorre – le persone a cui devo la mia vita in quanto è grazie al loro intervento che mi è stato possibile riabbracciare i miei figli e scrivervi ora queste due righe, e sono la mia compagna Paola, che ha da subito capito cosa mi stesse accadendo, e Salvatore, chiamato in soccorso da Paola, che mi ha caricato sulle sue spalle per portarmi in ospedale senza perdere tempo, ed il dottor Raieev Ranian, che il buon Dio ha voluto fosse di turno in quel momento per iniettarmi quella medicina che mi ha consentito di riprendermi, diventando il mio angelo custode durante tutta la mia degenza ospedaliera di New Delhi”.
Latorre si rivolge poi al commilitone e alla sua consorte. “Salvo e Vania grazie per tutto quello che avete fatto per me e Paola durante quella settimana terribile passata in ospedale”.
Il marò tarantino ringrazia “anche chi – precisa – non ha avuto il coraggio di far neanche una telefonata, capisco e non ne sono turbato, quando volete sapete dove trovarmi, io non ho mai portato rancore a nessuno, sono così per carattere”.