Massimo Bossetti, i Gambirasio chiedono 3 milioni

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Maggio 2016 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Bossetti, i Gambirasio chiedono 1,4 milioni

Massimo Bossetti, i Gambirasio chiedono 1,4 milioni

BERGAMO – Un risarcimento complessivo da tre milioni di euro. È quanto ha chiesto l’avvocato Enrico Pelillo per il papà e la sorella maggiore di Yara Gambirasio al processo contro Massimo Bossetti.  Complessivamente la famiglia Gambirasio ha chiesto un risarcimento pari a tre milioni 249 mila 230 euro.     Nel dettaglio, l’avvocato Pezzotta ha chiesto un risarcimento di 1.838.000 euro per la mamma di Yara. Vanno a sommarsi ai 983.970 euro e ai 427.260 euro (e non 1.427.260 come scritto in precedenza) che stamattina l’avvocato Enrico Pelillo ha chiesto come risarcimento rispettivamente per il padre e la sorella di Yara.

Il risarcimento di 1,4 milioni di euro è stato chiesto solo a nome del papà e della sorella Keba, rappresentati dall’avvocato Enrico Pelillo. Per la mamma Maura Panarese, invece, la richiesta di risarcimento verrà quantificata nel pomeriggio durante l’arringa dell’altro legale della famiglia, l’avvocato Andrea Pezzotta.

E un risarcimento, per un totale di 100 mila euro o comunque una provvisionale di almeno 50 mila, lo chiede anche Massimo Maggioni, un collega di lavoro dell’imputato che ha accusato il carpentiere di Mapello di calunnia. Davanti al pm Letizia Ruggeri, Bossetti disse infatti che proprio Maggioni aveva fatto in modo di far ricadere la colpa dell’omicidio di Yara su di lui per invidia nei suoi confronti. Massimo Bossetti, dopo il suo fermo, pensò che Yara Gambirasio “era stata uccisa per mettermi nei guai”. Il carpentiere lo ha detto durante un interrogatorio dei mesi scorsi quando il pm Letizia Ruggeri gli ha chiesto per quale ragione volesse essere interrogato, lui disse di sospettare del collega Massimo Maggioni (da qui la denuncia per calunnia).

“Il movente dell’omicidio di Yara è chiaro e limpido ed è di natura sessuale”. Lo ha detto l’avvocato della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo, intervenendo nell’arringa al processo contro Massimo Bossetti. Nel momento in cui il legale dei Gambirasio ha ricostruito come sono andati secondo lui i fatti, l’imputato è sbottato, rompendo il silenzio: “Non è vero niente!”, ha esclamato.