Massimo Giuseppe Bossetti, quelle strane fatture nascoste

Massimo Giuseppe Bossetti, quelle strane fatture nascoste
Massimo Giuseppe Bossetti, quelle strane fatture nascoste

BERGAMO – Perché Massimo Giuseppe Bossetti nascondeva delle fatture emesse il giorno della scomparsa di Yara Gambirasio? Il muratore di Mapello, in carcere con l’accusa di aver ucciso la ragazzina di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, aveva tenuto le fatture sospette separate dalle altre: una del 26 novembre 2010, giorno della scomparsa, e una per l’acquisto di sabbia non lontano dal campo dove il corpo di Yara fu ritrovato il 9 dicembre 2010.

Chiara Sarra sul Giornale scrive che il 23 luglio 2014 gli investigatori, che erano in cerca di documenti per ricostruire i movimenti di Bossetti quel 26 novembre 2010, hanno trovato delle fatture sospette:

“Gli inquirenti passano al setaccio ogni cosa, vestiti, ricevute, bollette, supporti informatici e telefonini. Ma – ricostruisce unservizio di Quarto Grado andato in onda ieri sera – la loro attenzione viene catturata soprattutto da due bolle d’accompagnamento conservate in camera da letto e non insieme al resto della documentazione fiscale. Una riguarda l’acquisto di una giacca e di altro materiale da muratore avvenuto a Villa d’Adda (Bergamo) proprio il 26 novembre 2010 – giorno della scomparsa della tredicenne -, l’altra l’aquisto di sabbia in una ditta di Chignolo d’Isola – non lontano dal campo dove fu ritrovato il corpo della ragazzina – risalente al 9 dicembre 2010.

Perché Bossetti le teneva separate dal resto? Che volesse nascondere qualcosa? I suoi legali sostengono che in camera non c’erano solo le due bolle sospette, ma anche altre ricevute, come quella della tassa sui rifiuti. Inoltre gli acquisti a Villa d’Adda e a Chignolo d’Isola erano stati regolarmente dichiarati al commercialista, segno che l’uomo non avesse nulla da temere”.

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