Maurizio Sarri, DC querela: “Lede nostri valori”

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Gennaio 2016 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA
Maurizio Sarri, DC querela: "Lede nostri valori"

Maurizio Sarri, DC querela: “Lede nostri valori”

ROMA – Maurizio Sarri, DC querela: “Lede nostri valori”. La Democrazia Cristiana querela l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri: “Lede i nostri valori”. E attenzione, la querela non è certo per le parole che l’allenatore ha rivolto al collega Mancini (“Finocchio, fro…”), ma per una frase che Sarri ha pronunciato in conferenza stampa poco dopo. Ecco cosa scrive l’AdnKronos:

Approda in un’aula di giustizia la polemica tra l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri e quello dell’Inter, Roberto Mancini, scoppiata sul campo di calcio, dopo la partita di Coppa Italia Napoli-Inter. Ma non per gli insulti ‘frocio’ e ‘finocchio’, lanciati da Sarri all’indirizzo di ‘Mancio’ a fine match. Ad offendersi è stata la Democrazia cristiana, che ha presentato oggi, al Procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, una denuncia-querela nei confronti di Maurizio Sarri, attraverso i legali Anthony De Lisi e Angela Ajello del Foro di Palermo. A fare scattare la denuncia sono state le frasi pronunciate da Sarri in conferenza stampa, quando, per giustificarsi per gli insulti a Mancino, ha spiegato: “Ho detto la prima offesa che mi è venuta in mente, gli avrei potuto dire sei un democristiano”. Parole che hanno fatto saltare sulla sedie i democristiani.

Secondo la Balena bianca, “non vi è dubbio che il comportamento di Sarri abbia di fatto leso l’appartenenza a colori i quali si riconoscono nella Democrazia Cristiana, oltre che a tutti i cittadini che comunque ne riconoscono la valenza sociale, politica e culturale”. L’esposto è a firma di Alberto Alessi, Segretario Nazionale della ‘Democrazia Cristiana Nuova’, ex deputato Dc, nonché figlio di Giuseppe Alessi, primo Presidente della Regione Siciliana e tra i fondatori della Democrazia Cristiana e del suo simbolo. “La storia personale e politica dell’onorevole Giuseppe Alessi non lascia residuare dubbio alcuno sulla di lui paternità della idea sociale e politica che diede vita proprio alla Democrazia Cristiana – si legge nell’esposto – Infatti, quest’ultimo, unitamente a Sturzo e ad altri padri fondatori della Costituzione Repubblicana Italiana del dopo guerra, viene universalmente ricordato e riconosciuto quale emblema e simbolo, non solo del partito in questione, ma di un movimento Cristiano popolare che ebbe a segnare la storia del nostro Paese per oltre cinquanta anni”.

“Pur non volendo ulteriormente ribadire come la Democrazia Cristiana ha significato per oltre cinquanta anni l’appartenenza ad un partito di maggioranza di Italia e ad una classe dirigente che ha dato al Paese illustri Presidenti della Repubblica, Presidenti del consiglio, ministri e personalità di ogni genere di cui ancora il nostro paese ne vanta le qualità, non può farsi a meno di rassegnare che a tutt’oggi la Democrazia Cristiana, la sua storia e le sue promanazioni sono talmente radicate nel nostro paese e in numerosissimi cittadini italiani che ne avvertono ancora l’orgoglio di appartenenza”, si legge nella denuncia.