Svolta nella vicenda della mensa scolastica di Adro (Brescia), dove alcuni bambini sono stati esclusi per gli arretrati nel pagamento della rette, da parte delle famiglie. Un imprenditore del paese ha saldato tutto il debito pregresso, quasi diecimila euro, versando il denaro all’associazione di genitori che gestisce la mensa.
L’imprenditore intende rimanere anonimo e ha spiegato il proprio gesto in una lettera. Subito dopo il rientro dalle ferie pasquali, la giunta comunale aveva precluso il servizio a 42 bambini figli di famiglie (in larga maggioranza immigrate) non in regola con il pagamento delle rette.
Un cittadino del luogo ha pagato per loro e ha indirizzato una dura lettera al Comune: “Io non ci sto (è il titolo della missiva, n.d.r.) sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i primi anni di vita in una cascina come quella del film L’albero degli zoccoli.
Ho studiato molto e ho ancora intatto il patrimonio di dignità, inoltre ho guadagnato soldi per vivare bene. Per questo ho deciso di saldare il debito dei genitori di Adro”. La lettera è stata distribuita poi fuori da scuola dove molti genitori italiani stavano protestando. In uno dei loro striscioni avevano scritto: “Noi genitori adempienti non siamo obbligati a sostenere i figli di genitori inadempienti. Non siamo un ente assistenziale facciamo fatica anche noi a fare quadrare i conti ma è un dovere pagare un servizio”.
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