Meredith, Rudy Guede fu incastrato da impronta mano insanguinata

Pubblicato il 22 Dicembre 2009 - 19:13 OLTRE 6 MESI FA

Rudy Guede

Un’impronta di mano destra insanguinata trovata sul cuscino posto sotto al corpo di Meredith Kercher è stato il primo indizio che ha portato la polizia sulle tracce di Rudy Guede. Da quell’elemento gli investigatori sono partiti per ricostruire il suo ruolo, attivo per l’accusa, nell’omicidio per il quale Guede ha avuto oggi 22 dicembre la pena ridotta da 30 anni a 16 anni di reclusione: il giovane, tuttavia, ha sempre negato ogni responsabilità.

Nella primissima fase dell’indagine, il ventitreenne ivoriano era sconosciuto alla squadra mobile di Perugia e allo Sco. Sulla base delle dichiarazioni rese da Amanda Knox, coinquilina della vittima, era stato infatti arrestato Patrick Lumumba, originario del Congo e anche lui di colore ma poi scarcerato e prosciolto perché riconosciuto estraneo a ogni addebito. Finito in carcere il 6 novembre del 2007 insieme alla studentessa di Seattle e al suo allora fidanzato Raffaele Sollecito (condannati in primo grado a 26 e 25 anni di reclusione). Nel corso degli accertamenti la polizia scientifica individuò però l’impronta della mano e quindi gli investigatori identificarono Guede.

L’ivoriano era già fuggito in Germania ma squadra mobile e Sco riuscirono comunque a individuare la zona dove si trovava monitorando i colloqui via Internet con un suo amico. Guede venne quindi arrestato il 20 novembre mentre era su un treno che viaggiava tra le stazioni di Magonza e Wiesbaden. A carico di Guede la polizia ha comunque raccolto anche altri elementi. Come il suo cromosoma Y isolato su un tampone vaginale eseguito sulla vittima in occasione dell’autopsia e le tracce genetiche sul polsino sinistro della tuta della giovane. Sua inoltre un’impronta di scarpa insanguinata accanto al cadavere della studentessa. Secondo la ricostruzione fatta dai pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi, Guede entrò insieme alla Knox (con la quale, per l’accusa, aveva un appuntamento per questioni legate all’uso di droga) e a Sollecito. Partecipando poi all’aggressione cominciata dai due ex fidanzati – per i pubblici ministeri – mentre lui si trovava in bagno.

Secondo i magistrati Guede tenne la Kercher per un braccio (mentre Sollecito bloccava l’altro) e tentò con lei un approccio sessuale con la mano mentre la Knox la colpiva mortalmente con un coltello alla gola. Versione sempre negata dall’ivoriano il quale ha affermato di essere entrato insieme a Meredith, con la quale si era dato appuntamento la sera prima, nella casa di via della Pergola e di avere avuto con lei alcune effusioni prima di recarsi in bagno dove si trovava quando la studentessa inglese venne aggredita.

L’ivoriano ha sostenuto di avere sentito Mez discutere con la Knox per questioni di soldi legate all’affitto e di avere visto l’americana in casa dove ha collocato anche una figura maschile che però ha detto di non avere riconosciuto (Sollecito secondo i difensori di Guede). L’ivoriano ha sostenuto anche di avere cercato di soccorrere la Kercher trovata in camera agonizzante prima di fuggire sotto choc.