Milano, cadavere decapitato e carbonizzato: fermati due colombiani. Prima la lite a una festa, poi l’omicidio

Milano, due fermati per cadavere decapitato e carbonizzato
Milano, cadavere decapitato e carbonizzato: due fermati per omicidio

MILANO – Due uomini sono stati fermati dalla polizia nell’ambito nell’indagine sul corpo decapitato, mutilato e infine carbonizzato che è stato trovato nella notte tra sabato 30 marzo e domenica 31 in via Cascina dei Preti, nel quartiere Bovisasca, a Milano.

Si tratta di due colombiani arrivati in città nei giorni scorsi. Uno di loro è stato bloccato dalla polizia nel pomeriggio del 1° aprile mentre tentava di ritornare in Sud America partendo dall’aeroporto di Malpensa. 

I due colombiani sono stati fermati uno con l’accusa di omicidio, l’altro per occultamento e vilipendio di cadavere

L’uomo sarebbe stato ucciso dopo “un litigio” durante una festa in una casa nella zona “per motivi futili, per ruggini e vicende pregresse ancora da chiarire”. Lo ha spiegato il pm di Milano Paolo Storari a proposito del fermo di due colombiani nell’ambito dell’indagine sull’omicidio.

Il corpo, ha detto il pm, è stato “tagliato con un’accetta” e poi trasportato “con un carrello” nel luogo in cui gli è stato fuoco. 

L’uomo, non ancora identificato, trovato morto sarebbe stato ucciso dopo “un litigio” durante una festa in una casa nella zona “per motivi futili, per ruggini e vicende pregresse ancora da chiarire”. Lo ha spiegato il pm di Milano Paolo Storari a proposito del fermo di due colombiani nell’ambito dell’indagine sull’omicidio. Il corpo è stato “tagliato con un’accetta” e poi trasportato “con un carrello” nel luogo in cui gli è stato fuoco, ha spiegato Storari, chiarendo che sia sull’accetta ritrovata sia sul carrello sono state rilevate tracce di sangue. I due colombiani sono stati fermati uno con l’accusa di omicidio, l’altro per occultamento e vilipendio di cadavere. 

 “In quell’appartamento c’era una festa e ho sentito qualcuno litigare. Poi ho visto una persona che puliva la strada”, si ipotizza sporca di sangue. Sono le parole rese da un testimone alla polizia e che hanno permesso di risolvere il caso del corpo di un uomo trovato sabato sera carbonizzato e mutilato nel quartiere Bovisasca, a Milano. Il suo racconto ha permesso di risalire al luogo del delitto e ai due colombiani fermati, uno per omicidio aggravato dalla crudeltà e l’altro di vilipendio e soppressione di cadavere. 

Come è stato spiegato in conferenza stampa dal responsabile della squadra mobile di Milano, Lorenzo Bucossi, nel corso di una conferenza stampa, oltre alle indagini di polizia scientifica, è stata importante l’attività tradizionale, raccogliendo le testimonianze degli abitanti della zona. Tra questi un signore che ha indicato una casa a 800 metri dal posto dove è stato ritrovato il cadavere carbonizzato e mutilato.

Da quell’abitazione sabato sera, a suo dire, ha sentito provenire le urla di una lite e poi ha visto un tipo uscire e pulire la strada. Infatti quando gli investigatori sono entrati nell’abitazione indicata hanno trovato tracce di sangue, anche l’accetta usata per fare a pezzi il corpo, sul carrello usato per trasportare il trolley con centro il cadavere mutilato e sull’asfalto davanti all’ingresso dello stabile composto da pochi appartamenti. Sentite anche alcune persone che si trovavano a quella festa, per la verità con pochi invitati, e che avrebbero assistito al delitto. Secondo la ricostruzione fatta finora, ha aggiunto il pm Palo Storari, alla base dell’omicidio ci sarebbero “futili motivi” dovuti a vecchie frizioni in Colombia. (Ansa)

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