Da Milano parte la “liberazione dei cortili”: i condomini tornano ai bambini

Pubblicato il 2 Luglio 2012 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – La sfida è partita da Milano: restituire i cortili ai bambini, lasciare che lo spazio comune del condominio torni a essere terreno di gioco per i più piccoli. C’è voluta un’ordinanza apposita del Comune per far sì che i bambini potessero passare dal chiuso delle loro stanze, dai giochi solitari davanti a un pc o una tv, allo spazio aperto per eccellenza. Che sia in cemento o addirittura di prato verde, il cortile è stato per decenni terra dei bambini di città. Milano prova a tornare alle origini, togliendo dal regolamento della polizia urbana la possibilità di vietare il gioco in cortile. Ruba bandiera, nascondino, campana, un due tre stella, torneranno ad animare quello spazio e pazienza se qualche urlo arriverà fin dentro i salotti dei condomini.

A Milano hanno lasciato solo qualche paletto: ogni condominio può decidere autonomamente se adottare orari di riposo in cui è garantito il silenzio o se vietare il più temuto e dannoso dei giochi. Il calcio. Per il resto, tana libera tutti. “Se un’assemblea di condominio si rifiuterà di far giocare i bambini — dice Chiara Bisconti a Repubblica, mamma di tre figli e assessore al Tempo libero — i genitori potranno fare ricorso al Tar, con un nuovo strumento a loro favore”.

A Torino la “liberazione dei cortili” è avvenuta già nel 2006, anche se lì il Comune ha stabilito alcune regole per tutti: niente gioco tra le 14 e le 16 e dalle 22 alle 8. La stessa “liberazione” potrebbe arrivare anche a Bari, che solo due anni fa aveva vietato il gioco “ai maggiori di 6 anni” in alcuni piazze del centro; e a Palermo. A Roma fu Walter Veltroni a pensare di metter mano al regolamento ma poi la cosa naufragò. Eliminato, in compenso, il divieto del gioco in strada.  Per il resto è meglio attenersi alle regole: il disturbo del riposo delle persone rimane vietato dall’articolo 659 del codice penale con multe per i genitori fino a 40 euro.