Milano, la Curia ai prof di religione: “Segnalateci le scuole pro-omosessuali”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Novembre 2014 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA
Milano, la Curia ai prof di religione: "Segnalateci le scuole pro-omosessuali"

Milano, la Curia ai prof di religione: “Segnalateci le scuole pro-omosessuali”

MILANO – In quali scuole vengono trattati o anche solo proposti temi legati all’identità di genere, all’omosessualità? Quali sono, con tanto di nome e indirizzo, gli istituti?

E’ questo il senso della lettera che la Diocesi ambrosiana ha inviato ai 6.102 insegnanti di religione lombardi. Inviata sul portale al quale hanno accesso solo gli insegnanti tramite password ma che qualcuno ha stampato e fatto circolare, finchè non è arrivata alla redazione di Repubblica.it. Eccone qualche stralcio:

«Cari colleghi — si legge nella lettera scritta dal responsabile di settore della Diocesi, don Gian Battista Rota — come sapete in tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento sessuale.

Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del “gender” – scrive la Curia – vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte».

A leggere le parole di Rota si evince: che le scuole, ma solo alcune, hanno fatto degli studenti il bersaglio di una campagna che delegittima la differenza sessuale. Se ne deduce che toccare temi legati a coppie dello stesso sesso delegittima automaticamente chi invece sceglie partner di sesso opposto. Inoltre: che la campagna suddetta, così concepita, afferma l’idea che si possa “scegliere indifferentemente” il proprio genere e orientamento sessuale. Ed è proprio questo esercizio del libero arbitrio (sempre ammesso che “si scelga” l’orientamento sessuale) che suscita la diffidenza o quanto meno la “curiosità” della Curia.

Ma passiamo alle richieste della lettera:

«Per questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana». La Curia conferma quella che definisce «indagine informale mirata a conoscere i progetti scolastici relativi al tema della differenza di genere».

La lettera è diventata in breve pubblica, don Rota ha voluto quindi puntualizzare:

«L’iniziativa è contestualizzata nell’ambito della formazione in servizio dei docenti. La richiesta di informazioni nasce dalla preoccupazione che gli eventuali discorsi su temi così delicati e all’ordine del giorno del dibattito pubblico, vengano sempre affrontati dagli insegnanti di religione con competenza e rispetto delle posizioni di tutti».

Ecco la lettera integrale:

“Cari colleghi, come sapete in tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento sessuale. Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del ‘gender’, vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte. Per questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana. Grazie per la collaborazione”.