Monte Bianco, due alpinisti sono dispersi da una settimana

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Luglio 2023 - 19:27 OLTRE 6 MESI FA
Monte Bianco, i due alpinisti dispersi. Foto Ansa

(foto Ansa)

Due alpinisti sono dispersi da una settimana sul Monte Bianco.

I due, Maurizio Crosetti, 48 anni di Bricherasio, e Dino Ruotolo, 63 anni, sono di Torino e sono scomparsi sulla Cresta del Brouillard, nel massiccio del Monte Bianco a oltre 4mila metri di quota, dove nelle ultime ore è caduta anche la neve.

Monte Bianco, due alpinisti sono dispersi da una settimana. Le parole degli amici

“In questi giorni ci stiamo interrogando tutti su cosa sia successo – racconta Alma Rrika, amica di Maurizio Crosetti – e non riusciamo a darci una spiegazione. Non capiamo cosa possa essere accaduto. Maurizio è un alpinista esperto e prudente. Sapeva quello che faceva. Abbiamo scalato insieme, abbiamo fatto insieme un pezzo di strada. E questo mi rende estremamente felice. Poi c’è la disperazione di sapere di non poterlo più abbracciare”.

Anche il compagno di cordata Dino Ruotolo è considerato da tutti un alpinista esperto, oltre a essere stato istruttore della scuola nazionale di Canyoning, che in un messaggio sulla sua pagina social scrive: “La montagna è terreno d’avventura per eccellenza e un imprevisto può accadere anche ai più esperti e preparati. Comunque vada, noi tutti speriamo ancora in un miracolo”.

Monte Bianco, la macchina dei soccorsi

La prima richiesta di aiuto dai due alpinisti era arrivata alla centrale operativa lunedì 10 luglio. Nessuna notizia neanche dai cellulari.

“Può sembrare impossibile, ma il Monte Bianco talvolta non restituisce i corpi degli alpinisti vittime di incidenti – spiega Paolo Comune, direttore del Soccorso alpino valdostano – proprio come in questo caso, in una via molto impegnativa. Erano entrambi esperti e capaci. Deve essere successo qualche incidente nella discesa”.

E poi aggiunge: “Queste grandi vie alpinistiche, delle classiche, richiedono una grande preparazione fisica e psicologica. Si tratta di un ambiente di alta quota ostile. Dove gli incidenti possono succedere. Purtroppo, non dobbiamo dare per scontato che i soccorsi possano sempre arrivare in tempi brevi, a quelle altitudini non è sempre possibile”.