Napoli, abusa del figlio di 11 anni e poi lo offre a…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Marzo 2016 - 13:03 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, abusa del figlio di 11 anni e poi lo offre a...

Napoli, abusa del figlio di 11 anni e poi lo offre a… (Foto archivio Ansa)

NAPOLI – Ha abusato del figlio di appena 11 anni e poi ha deciso di offrilo ai pedofili con annunci sul web in cambio di soldi. Il padre del bambino, un napoletano di 44 anni, è stato arrestato e trasferito al carcere di Poggioreale con l’accusa di pedofilia e violenza sessuale. La moglie dell’uomo non sospettava gli abusi ripetuti e ha scoprirlo sono stati gli agenti della polizia municipale del nucleo tutela dei minori, che con un falso profilo ha agganciato l’uomo che offriva il figlio sul web, ha concordato un appuntamento fingendosi interesse e poi ha arrestato l’uomo all’incontro.

Paolo Barbuto su Il Messaggero scrive che gli agenti di Napoli hanno scoperto il papà-orco durante un abituale screening sul web degli annunci rivolti a chi abusa di bambini:

“È stato notato il profilo di un pedofilo, subito sono stati creati falsi account al sito di incontri per entrare in contatto con il pedofilo. Agganciarlo è stato abbastanza facile, l’uomo non sospettava nulla, così ha iniziato ad «aprirsi», fino al momento in cui ha mandato la prima foto del suo bimbo: «Indossava lingerie da donna, veniva abusato», racconta con orrore il capitano Pagnano. Quell’orrore ha spinto tutti gli uomini e le donne del nucleo tutela minori ad imprimere una accelerazione all’indagine; il comandante della municipale, Ciro Esposito, ne ha seguito personalmente ogni sviluppo.

Così i contatti con l’orco sono diventati frenetici, di notte e di giorno. I vigili sono riusciti ad ottenere il numero di cellulare del papà-orco, lo hanno convinto ad un incontro che, secondo il mostro doveva essere un approccio omosessuale con l’uomo al quale, poi avrebbe «ceduto» il bimbo di undici anni. Invece a quell’incontro si sono presentate due pattuglie della polizia municipale e lo hanno arrestato.

L’uomo ha confessato subito. Si tratta di una persona «normale» che lavora saltuariamente e vive in un quartiere della periferia (non avrete nessun particolare, vogliamo tutelare la privacy del povero bimbo abusato). La moglie del mostro è svenuta quando ha scoperto la notizia e sostiene di non aver mai sospettato nulla. Il piccolo è stato a lungo assieme a uno psicologo che ha cercato di farlo parlare: però non voleva «tradire» il papà. Si è confidato solo con un agente che è anche papà e ha saputo trovare l’approccio giusto. Il bimbo ha raccontato che suo padre da più di un anno gli faceva fare «cose strane», che lo vestiva con «cose strettissime fatte di rete», poi lo spogliava e gli faceva male.

Quando ha concluso il suo racconto, il piccino era tormentato, pensava di aver fatto qualcosa di male contro il papà. Poi l’agente con il quale si stava confidando gli ha spiegato che d’ora in poi quelle «cose strane» non ci sarebbero più state. Solo in quel momento il piccolo è riuscito a sorridere: «Davvero non mi farà più quelle cose?»”.