Napoli, arrestate 3 “sorelle boss” del clan Aprea: gestivano lo spaccio e le casse della cosca

Pubblicato il 20 Ottobre 2010 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA

Gestivano le casse del clan, le sorelle del boss Vincenzo Aprea che oggi sono state arrestate insieme ad altri capi e gregari. Ma anche le piazze di spaccio, soprattutto di cocaina. Avevano ruoli e compiti precisi e dopo che i fratelli, ben cinque, sono stati arrestati erano loro, di fatto, a ricoprire il ruolo di capi.

E’ la prima volta che scatta l’arresto di tre sorelle camorriste: per giunta di un clan ancora oggi tra i più forti di Napoli. Quando oggi sono uscite dalla Questura per essere condotte in carcere, Giuseppina, 41 anni, Lena, 33 anni, e Patrizia, 47 anni sono state “accolte” e salutate dai loro parenti: un gruppetto, anche bimbi, che le aspettava dalle sette di stamattina. E Patrizia, quando li ha visti, si è anche commossa.

Nella vita, le sorelle del clan Aprea, attivo soprattutto nel quartiere di Barra e che fonda le sue attività tra spaccio droga ed estorsioni, erano tipe “toste”. Dalle dichiarazioni dei pentiti, come dalle indagini e dalle intercettazioni, è emerso che il controllo delle casse era stato demandato proprio a loro le quali controllavano ”scrupolosamente”, dice la Procura di Napoli, tutte le entrate e ne gestivano anche le uscite: erano proprio loro, ad esempio, a ”fare gli stipendi” agli affiliati.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, Lena era poi diventata una vera e propria “portavoce ufficiale” del capoclan Aprea, Vincenzo, da tempo in carcere, oltre che responsabile delle piazze di spaccio del clan. Giuseppina, invece, aveva il ruolo di dirigente della piazze di spaccio di droga, sopratutto cocaina.