‘Ndrangheta: cosca cercava di condizionare il comune, arrestato anche assessore di Condofuri

Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA

Ventisei ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state ordinate da carabinieri e polizia nei confronti di altrettante persone accusate di fare parte della cosca Rodà-Casile, operante nei territori dei comuni di Condofuri e San Lorenzo e che avrebbe cercato di condizionare le decisioni dell’Amministrazione comunale di Condofuri in carica dal 2004 al 2009. Tra loro c’è anche un assessore del paese in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di Filippo Rodà, assessore ai Lavori pubblici.

Le indagini, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, avrebbero accertato l’ingerenza della ‘ndrangheta anche nelle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009. In particolare gli investigatori avrebbero accertato che la cosca era riuscita non solo ad inserire la candidatura di un ‘proprio uomo’ ma anche a fargli raccogliere un tale numero di preferenze da farlo risultare primo degli eletti. Un risultato che ha poi indotto il sindaco, che risulta estraneo all’inchiesta, a nominare Rodà assessore ai Lavori pubblici.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Dda reggina, la cosca Rodà-Casile aveva una vera e propria strategia di controllo del territorio finalizzata all’acquisizione del controllo del territorio tramite l’imposizione del racket a danno degli operatori economici del comprensorio, all’aggressione degli appalti pubblici promossi dal Comune di Condofuri, al traffico di armi e munizioni, al condizionamento delL’Amministrazione comunale.