Omicidio Sacchi, Anastasia a Luca su WhatsApp: “Ti sembro Dottor Jekyll e Mr Hyde?”

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Gennaio 2020 - 18:49 OLTRE 6 MESI FA
Omicidio Sacchi, Anastasia a Luca su WhatsApp: "Ti sembro Dottor Jekyll e Mr Hyde?"

Omicidio Sacchi, Anastasia a Luca su WhatsApp: “Ti sembro Dottor Jekyll e Mr Hyde?” (Nella foto, Luca Sacchi e Anastasia)

ROMA  –  “Ti sembro Dottor Jekyll e Mr Hyde?”: è quanto scrisse il 15 settembre del 2019 Anastasia Kylemnyk in una chat WhatsApp con il suo fidanzato Luca Sacchi, ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso davanti al John Cabot, pub in zona Appio a Roma. 

“Una cifra ca… Sembra che giochi con i miei sentimenti. Mi stai facendo stare male”, rispondeva Sacchi, 24 anni, alla domanda della fidanzata, nel corso di una discussione incentrata su sua madre. 

Poco prima, infatti, Anastasia aveva scritto al fidanzato: “Tu starai sempre dalla parte di tua madre e mai dalla mia, giusto? Se ti dice ‘scegli me o lei, tu dirai mammina, vero?’ Sono seria”. E Luca rispondeva: “La aiuterò. Non vuol dire stare dalla sua parte”. E Anastasia insisteva ancora: “Lei o me?”. E alla fine della discussione il personal trainer si lamentava: “Sento solo dei discorsi stupidi”.

La chat è tra quelle depositate dalla procura di Roma nel fascicolo sull’omicidio di Sacchi per il quale i pm hanno chiesto il giudizio immediato per Anastasia ed altre cinque persone.

L’omicidio di Luca Sacchi e il presunto ruolo di Anastasia

Luca Sacchi, personal trainer di 24 anni, muore la notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso davanti al John Cabot pub, in zona Appio, raggiunto alla testa da un colpo di pistola. La procura di Roma impiega tre mesi per chiudere le indagini, ma la svolta arriva subito quando polizia e carabinieri arrestano i presunti autori dell’omicidio e inseriscono la vicenda in un contesto legato a una compravendita di droga. Ad essere fermati il 25 ottobre del 2019 sono Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, 21 anni entrambi, di San Basilio. Il primo si era nascosto in un residence a Tor Cervara, mentre l’altro aveva trovato riparo sul terrazzo del condominio dove abita. L’auto usata per fuggire viene sequestrata, si cerca ancora la pistola. Gli investigatori, che all’inizio pensavano a un tentativo di scippo conclusosi in tragedia, ipotizzano con il trascorrere delle ore uno scambio di droga non andato in porto. 

Il 28 ottobre 2019 l’autopsia conferma che Luca Sacchi è morto per un colpo d’arma da fuoco alla testa.  Numerosi lividi sulle braccia dimostrano che ha cercato di parare il volto dai colpi di mazza da baseball usata dai due aggressori che avevano strappato lo zainetto rosa (con i soldi destinati all’acquisto di marijuana) della fidanzata della vittima, la babysitter ucraina di 25 anni Anastasia Kylemnyk.

Il 30 ottobre 2019 in una conferenza stampa Alfonso Sacchi, papà di Luca, prende le distanze da Anastasia: la sera del delitto “lei è venuta a casa e io l’ho abbracciata, le ho dato coraggio e abbiamo pianto tutti insieme. Ha dormito da noi una notte e poi non si è vista più…”. Il 6 novembre 2019 ai funerali di Luca spicca l’assenza di Anastasia.

Il 29 novembre 2019 il gip firma cinque misure cautelari, due riguardano di nuovo Del Grosso e Pirino. La procura fa sapere che dagli accertamenti non sono emersi elementi per sostenere che Luca fosse a conoscenza della compravendita della droga. Obbligo di firma per Anastasia, cui viene attribuito “un ruolo centrale” nell’acquisto di 15 kg di marijuana. “La sua sorprendente chiusura ad ogni collaborazione con gli organi investigativi” viene letta da chi indaga “come una volontà di preservare le relazione criminali acquisite nel mondo della droga con il quale non intende recidere i legami”.

Finisce in carcere l’amico di liceo di Sacchi, Giovanni Princi, ritenuto dall’accusa la ‘mente’ dell’affare imbastito con i pusher di San Basilio. Carcere anche per Marcello De Propris, secondo l’accusa concorrente nel delitto per aver fornito, sempre secondo l’accusa, a Del Grosso l’arma. I

Il 4 dicembre 2019 Anastasia, davanti al gip, si difende e scarica ogni responsabilità su Princi: “Non sapevo nulla della droga, lui mi disse di mettere nello zainetto un sacco con dei soldi da consegnare ad un amico con cui aveva appuntamento per un ‘impiccio’ con le moto”. Il 19 dicembre 2019 il tribunale del Riesame conferma l’obbligo di firma per Anastasia e il carcere per Princi. (Fonte: Agi)