Delitto dell’Olgiata, l’ex amante del marito dice: “Alberica voleva divorziare”

Pubblicato il 30 Novembre 2010 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA

Alberica Filo della Torre col marito e i figli

Alberica Filo della Torre, la nobildonna romana uccisa nella sua villa dell’Olgiata il 10 luglio 1991, intendeva divorziare dal marito Pietro Mattei. Lo afferma, in una denuncia alla procura di Roma, Emilia Parisi, ex moglie dell’imprenditore David Halfon, ed ex amante di Mattei. Nella denuncia, Emilia Parisi cita confidenze ricevute dalla madre di Alberica, Anna Del Pezzo Di Caianello, deceduta tempo fa.

”Parecchie volte – è detto nell’atto presentato ai carabinieri – ha parlato telefonicamente con me dicendomi che la figlia voleva divorziare”. La denuncia è stata presentata dalla Parisi contro Mattei dopo aver notato, in un servizio del Tg1 dedicato al caso dell’Olgiata, una foto che ritrae uno dei gioielli che si ritengono essere stati rubati alla contessa, un girocollo in oro giallo con pietre di ametista e topazio imperiale.

”Quel gioiello – dichiara – è tuttora in mio possesso avendolo comprato nel centro di Roma 28 anni fa con mio danaro”. ”Ciò mi fa pensare – si legge nella denuncia – che Mattei, avendo più volte dichiarato che i gioielli della signora Alberica erano di elevatissimo valore, abbia dato foto del mio girocollo al Reparto Operativo di Roma”.

”Io ero solita lasciare i miei gioielli in casa Mattei – afferma ancora la Emilia Parisi – in quanto temevo che il mio ex marito me li potesse sottrarre”. Secondo Parisi, la stessa che nei giorni scorsi ha consegnato agli inquirenti un telefono cellulare della vittima e che ora è all’esame del Ris, il furto di gioielli non può essere ritenuta la presunta causa dell’omicidio. ”Lo stesso Mattei – è scritto nella denuncia finita al vaglio del pm Francesca Loy – mi aveva fatto vedere i gioielli della moglie morta, i quali erano riposti dentro una scatola. A quel punto presi un girocollo di perle e mi resi conto che era molto leggero. Gli altri gioielli da me visti penso proprio che fossero di bassa bigiotteria”.

Spiegando, a suo avviso, perché la contessa non potesse permettersi gioielli di valore, Emilia Parisi sottolinea che la vittima ”riscuoteva un affitto della casa in via della Giustiniana di cinque milioni al mese, ma doveva far tornare i conti per la gestione della casa all’Olgiata, pagando anche le scuole private alla S. George’s dei bambini. Tutti gli altri soldi, erano custoditi dal tirchio Mattei anche se l’Alberica era intestataria di tutto il patrimonio mobiliare e immobiliare di Pietro Mattei”.