Padova, rom contro lo sgombero dei campi: “Allora dateci delle case popolari”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2015 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA
Padova, rom contro lo sgombero dei campi: "Allora dateci delle case popolari"

(Foto d’archivio)

PADOVA –  Sindaco contro i rom a Padova: “Se vogliono restare in città affittino una casa”, dice il primo cittadino Massimo Bitonci. “Ce ne diano una popolare se vogliono che lasciamo il campo”, replicano loro. La querelle è scoppiata dopo l’annuncio che fra pochi giorni i campi rom sul territorio comunale verranno smantellati.

Luisa Morbiato sul Gazzettino riporta le parole del sindaco:

“Se i nomadi vogliono restare in città, si rechino in un’agenzia e affittino una casa, considerato che hanno detto di avere denaro ed i prezzi attualmente sono anche bassi. Se chiedono una casa popolare, facciano la domanda e si mettano in fila come tutti gli altri cittadini”.

Gli fa eco l’assessore Maurizio Saia:

“Loro protestano ma più arrabbiati sono i padovani. Stiamo procedendo con delicatezza sulla questione, tenendo conto anche dei minori presenti nei campi. Ma ad un certo punto si deve procedere e ristabilire quella legalità alla quale tutti i cittadini sono tenuti”.

Ma i nomadi del campo di via Bassette, a Mortise, non hanno intenzione di sgomberare. A parlare con il Gazzettino sono solo le donne.

“«Vorrei vivere in una casa, se mi danno un alloggio popolare bene. Viviamo qui da otto anni, pagavamo l’affitto del terreno, ma da tre anni non paghiamo più perché il proprietario lo rivuole – racconta Susanna Salkanovic, 31 anni otto figli piccoli – . Noi da qui non ci muoviamo se non ci danno le case popolari, qui stiamo bene».

Dello stesso parere Romina Usenovic, anche lei giovane e circondata dai figli. «Se ci mandano via, ci devono dare una casa popolare, anche se noi stiamo bene qui – spiega – . Qui siamo all’aperto, non siamo abituati a vivere al chiuso, non ci possono mandare via».

«Dal sindaco non vogliamo nulla, vogliamo solo che ci lasci qui, dove viviamo da otto anni – aggiunge Elena Seferovic – Dove possiamo andare? Su una strada? In un parcheggio? Io ho tre figli, mia madre ne ha undici. Siamo persone oneste, non andiamo in giro a rubare, i bambini vanno a scuola».