NAPOLI – Napoli ha un nuovo procuratore, ma non è Paolo Mancuso. Il procuratore capo di Nola era sostenuto dalla corrente di sinistra del Csma “Area”, che però al momento del voto, sottolinea Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera, ha ritirato la sua candidatura.
Il motivo ufficiale dei rappresentanti di Area, scrive Bianconi, era trovare una nomina unitaria. Ma, scrive sempre Bianconi, “è verosimile che sul clamoroso e inusuale gesto abbiano influito le carte segrete che nei giorni scorsi sono arrivate al Csm dalla Procura di Palermo”.
In particolare potrebbero aver influito le telefonate da cui sarebbe emerso “che Mancuso chiedeva a De Donno di intercedere a suo favore, tramite il generale Mori, con il capogruppo del Pdl alla Camera, Maurizio Gasparri, in modo da guadagnare i voti dei laici di centrodestra all’interno del Csm”.
Secondo la ricostruzione fatta da Bianconi, Mancuso, “da sempre nel mirino della destra, avrebbe deciso di sfruttare i suoi buoni rapporti con due investigatori di vecchia data a cui la destra (a cominciare proprio da Gasparri) non perde occasione di manifestare la propria solidarietà rispetto alle indagini palermitane che li riguardano, per superare le prevedibili ostilità della destra nei suoi confronti”.
“Che Mancuso sia un magistrato stimato da Mori e De Donno è noto, tanto che Mori lo chiamò a testimoniare in suo favore nel processo in cui era imputato (poi assolto) per la mancata perquisizione al covo di Riina. Così come è noto che Mancuso si ritiene oggetto di una campagna calunniatoria a suo giudizio opera di appartenenti ai servizi segreti, dei quali Mori e De Donno hanno fatto parte come direttore e capo di gabinetto del Sisde”.
Così a guidare l’ufficio giudiziario più grande d’Italia, quello in cui si indaga sulla camorra ma anche, come ricorda il Corriere della Sera, sulle “relazioni tra Berlusconi, Lavitola e Tarantini” sarà l’attuale procuratore di Potenza Giovanni Colangelo, nominato con 22 voti a favore e 2 astenuti.