Paolo Pirino, arrestato per l’omicidio di Luca Sacchi, aveva 31 grammi di cocaina nella sua Smart

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Dicembre 2019 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA
paolo pirino ansa

Paolo Pirino (foto Ansa/Facebook)

ROMA – I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno trovato 31 grammi di cocaina nell’auto di Paolo Pirino, uno dei due arrestati per concorso nell’omicidio a Roma del personal trainer Luca Sacchi (l’altro è Valerio Del Grosso). Lo riportano le agenzie di stampa e i principali quotidiani, spiegando che il ritrovamento è avvenuto nel corso di accertamenti irripetibili disposti dalla Procura. La droga, divisa in bustine, era nascosta nel passaruota anteriore destro della Smart ForFour di Pirino, l’auto usata la sera dell’omicidio avvenuto davanti al pub dell’Appio Latino.

Luca Sacchi, sequestrato il cellulare di Anastasia

Gli inquirenti che indagano sull’omicidio di Luca Sacchi hanno intanto sequestrato il cellulare di Anastasia, la fidanzata della vittima. Il cellulare serve per analizzare i contatti che la ragazza ha avuto nelle ultime settimane, anche via chat, con l’obiettivo anche di risalire alla persona che avrebbe fornito a lei e a Giovanni Princi, “il cosiddetto finanziatore”, i 70 mila euro che sarebbero serviti all’acquisto di 15 chili di droga.

I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno trovato e sequestrato anche il telefonino e nella rubrica segreta di Princi potrebbe nascondersi il nome del finanziatore occulto, all’origine dell’omicidio del 24enne personal trainer. Il punto centrale dell’indagine è capire da dove venivano i soldi che la donna aveva con sé.

Il magistrato Nadia Plastina nella richiesta d’arresto ipotizza che i 70mila euro siano stati forniti da un “finanziatore che aveva assoldato i giovani”. Ad avvalorare la ricostruzione una serie di indizi: l’auto di Anastasia (anche questa sequestrata), che sarebbe stata portata dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio e predisposta per trasportare i presunti 15 chili di marijuana; “l’ansia” mostrata da Princi nel dover spostare prima possibile quel mezzo, tra l’altro non suo, a tutti i costi e subito dopo il delitto, nonostante “l’amico fosse in rianimazione morente”. 

Fonte: Ansa