Papa Francesco, c’è posta per te. Da Cesare Lanza

Papa Francesco, c'è posta per te. Da Cesare Lanza
Papa Francesco: a quale indirizzo scrivergli?

Senza l’ambizione di emulare il non emulabile Eugenio Scalfari, ho scritto al Papa Francesco, indirizzando la mia lettera alla Chiesa di Santa Marta, che il Pontefice frequenta ogni giorno. Con grande delusione, ricevetti indietro la mia lettera con questa incredibile nota/standard da parte delle Poste: “destinatario sconosciuto”.

Chiesi e ottenni spiegazioni (devo dire un po’ imbarazzate) dalle Poste.

Interpellai anche il leader delle Poste, l’inossidabile Massimo Sarmi, sempre presente – è un grande, a modo suo – nelle varie Repubbliche che si susseguono (immaginarie?) senza sosta, la prima, la seconda, tra poco la terza e chissà quante ancora. Sarmi, probabilmente, e certo non è un rimprovero, era immerso a capofitto nell’assistenza all’Alitalia e nel desiderio di entrare in Borsa. Che importanza poteva avere quel piccolo infortunio, che pur investiva l’ignaro Papa?

Ho un caratteraccio: bonario, ma testardo. A quel punto ho scritto una decina di lettere al Papa, di semplici auguri, indirizzando: “Al Papa, Roma”, e a tanti altri indirizzi vaghi – visto che quello di Santa Marta non era stato sufficiente, al Vaticano, a miei amici inconsapevoli, ecc. Nessuna lettera risulta restituita al mittente. Bene. Non ho la sicurezza che siano arrivate a destinazione: Francesco non mi ha risposto. Ma spero, sono convinto di sì. Il Papa non può essere un “destinatario sconosciuto”. O no?

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