Poligono di Quirra, la battaglia dei pastori sardi

Pubblicato il 2 Ottobre 2011 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA

CAGLIARI, 2 OTT – Ora che la battaglia si fa dura, perche' l'ordinanza di dissequestro del Poligono interforze di Perdasdefogu Salto di Quirra non li comprende, i pastori alzano il tono dello scontro con il governo nazionale e annunciano: ''porteremo pecore e vacche a Roma, davanti al ministero della Difesa''.

Sostenuti dalla Coldiretti, domani pomeriggio gli allevatori incontreranno a Perdas l'assessore regionale dell'Agricoltura Oscar Cherchi. E chiederanno l'appoggio della Regione, ma anche dei parlamentari sardi di tutti gli schieramenti, per far valere le loro ragioni con lo Stato.

''Il tavolo tecnico con l'assessore – spiega Aldo Manunta, direttore della
Coldiretti di Nuoro e Ogliastra – era stato chiesto per sbloccare gli indennizzi: 500 mila euro promessi dalla Regione per rifondere gli allevatori dai mancati guadagni per il blocco dei pascoli e la conseguente mancata produzione e commercializzazione di latte e formaggio. Il problema si trascina da gennaio, quando la Procura di Lanusei ha disposto il sequestro del Poligono e l'allontanamento dei pastori. Ora quei soldi rischiano di essere del tutto insufficienti''.

L'organizzazione professionale di categoria punta il dito contro il ministero della Difesa. ''Sino a pochi mesi fa – ricostruisce Manunta – il sottosegretario Cossiga aveva smentito ufficialmente la contaminazione, e infatti si erano negati gli indennizzi agli allevatori. Adesso si scopre, invece, per ammissione dell'Aeronuatica, che l'inquinamento e' reale, che i militari si faranno carico delle bonifiche e che negheranno il rinnovo delle concessioni ai pastori per l'uso dei terreni adibiti al pascolo. Il Poligono, intanto, dal 9 novembre verra' riaperto: ma allora – si chiede polemicamente il dirigente di Coldiretti -, se non c'e' pericolo per l'uomo perche' impedire alle bestie e agli allevatori di tornare in possesso di quelle terre? E' un sopruso, l'ennesimo, al quale risponderemo con una grande mobilitazione: le nostre bestie invaderanno Roma'', promette Manunta.

''Su tutta la vicenda regna una grande confusione – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna, Marco Scalas – Non c'e' certezza sulla contaminazione del bestiame: le analisi della Asl di Lanusei non sono state ancora rese note. Nel frattempo, pero', si continuano a colpire gli allevatori. Sono 62 le aziende coinvolte, tra stanziali e transumanti. Queste ultime a novembre dovrebbero far rientrare il bestiame: ma in quali pascoli? Qualcuno ce lo dica''.