Pompei, sulle pareti nere del grande salone il “film” della guerra di Troia: dagli scavi meraviglie senza fine

di redazione cronaca
Pubblicato il 11 Aprile 2024 - 19:55
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Una veduta dell’imponente salone da banchetto, dalle eleganti pareti nere decorate con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia (Ansa)

Un imponente salone da banchetto, dalle eleganti pareti nere, decorate con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia: è uno degli ambienti recentemente portati alla luce durante le attività di scavo in corso nell’insula 10 della Regio IX di Pompei e oggi completamente visibile in tutta la sua maestosità.

Un ambiente raffinato nel quale intrattenersi in momenti conviviali, tra banchetti e conversazioni, in cui si respirava l’alto tenore di vita testimoniato dall’ampiezza dello spazio, dalla presenza di affreschi e mosaici databili al III stile, dalla qualità artistica delle pitture e dalla scelta dei soggetti.

Il tema dominante sembra essere quello dell’eroismo, per le raffigurazioni di coppie di eroi e divinità della guerra di Troia, ma anche del fato e al tempo stesso della possibilità che l’uomo ha di poter cambiare il proprio destino.

Oltre a Elena e Paride, indicato in un’iscrizione greca tra le due figure con il suo altro nome ‘Alexandros’, appare sulle pareti del salone la figura di Cassandra, figlia di Priamo, in coppia con Apollo.

Il salone misura circa 15 metri di lunghezza per 6 di larghezza e si apre in un cortile che sembra essere un disimpegno di servizio, a cielo aperto, con una lunga scala che porta al primo piano, priva di decorazione.

Sotto gli archi della scala è stato riscontrato un enorme cumulo di materiale di cantiere accantonato. Qualcuno aveva disegnato a carboncino, sull’intonaco grezzo delle arcate del grande scalone, due coppie di gladiatori e quello che sembra un fallo stilizzato.

L’attività di scavo nell’insula 10 della Regio IX è parte di un più ampio progetto di messa in sicurezza del fronte perimetrale tra l’area scavata e non, di miglioramento dell’assetto idrogeologico, finalizzato a rendere la tutela del vasto patrimonio pompeiano (più di 13mila ambienti in 1070 unità abitative, oltre agli spazi pubblici e sacri) più efficace e sostenibile.