Raffaele Sollecito:”Con Amanda è finita, le auguro tanta gioia”

Pubblicato il 4 Novembre 2011 - 21:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 4 NOV – Raffaele non piange come Amanda. Non ha versato una lacrima in aula, a Perugia, al momento della lettura del verdetto d'appello che lo ha assolto per l'omicidio di Meredith Kercher. Non si commuove neppure davanti alle telecamere. Prima intervista televisiva per Raffaele Sollecito. Barba di un giorno, camicia bianca e maglione college a righe verdi e blu.

Esordisce nello studio di 'Quarto grado', la trasmissione di Rete4 condotta da Salvo Sottile, con il racconto di una vita, la sua, ''cambiata per sempre'' dopo ''tante sofferenze''. E, se ha deciso di rompere il silenzio,e' perche' ritiene un ''dovere denunciare le incongruenze, gli errori e tutto quello che non funziona in un sistema che tiene due innocenti in carcere per quattro anni''.

Non piange Raffaele, e nasconde la tensione dietro un sorriso da bravo ragazzo, quale lui stesso si descrive (''sono onesto, molto dolce e con un cuore immenso'').

L'unico istante in cui tradisce l'emozione e' nel vedere scorrere le immagini di un' Amanda Knox, sua coimputata ed ex fidanzata, tornata alla vita di tutti giorni, negli Stati Uniti. La storia tra loro ''di fatto e' finita'', e quell' ''idillio d'amore'' all' insegna di ''coccole e tenerezze'', vissute anche la notte del delitto dell'amica Mez, e' stato soppiantato da un ''grande affetto''.

Non potrebbe essere altrimenti visto che – racconta Sollecito – ''insieme siamo stati vittime di un'ingiustizia, di una tragedia immane che ci ha stravolti''. La voce gli si strozza in gola e gli occhi si inumidiscono solo verso la fine della lunga intervista, quando ad Amanda augura ''tutta la gioia del mondo'' dopo un' ''esperienza allucinante che da lei e' stata vissuta in modo amplificato''.

E' vero, l'ha invitato negli Stati Uniti, ma Raffaele non sa ancora se e quando andra' perche' – dice – ''sto ricostruendo la mia vita''. Resta invece calmo nel parlare della vittima: ''Con i familiari di Meredith chiedo giustizia. Mi auguro che la verita' venga fuori. Fossi in loro mi batterei al massimo per sapere quello che e' successo, e non per tenere delle persone in carcere''.

A quella famiglia che in principio tento' di contattare ma che gli ha fatto trovare ''le porte chiuse'' il giovane si sente di inviare ''un abbraccio'': ''Prego per voi ogni giorno. Prego ogni giorni da sei anni, da quando mia madre e' morta. Prego per la verita', perche' dia giustizia a Meredith e dia pace anche a me ed Amanda''. Resta il fatto che Rudy Guede sia l'unico ora in carcere a scontare una condanna definitiva per l'omicidio di Meredith.

Sollecito nega di averlo mai incontrato (''neanche per sbaglio'') prima di vederlo in tribunale. ''I miei avvocati – dice – sono convinti che Rudy sia l'unico aggressore. Personalmente non mi interessa, l'importante è che venga fuori la verità per quello che è''.

Ma era proprio il caso che, quattro anni dopo il delitto avvenuto la notte del 31 ottobre, Amanda si travestisse da ladra per Halloween? ''Non e' uno scandalo. Li', negli Stati Uniti, e' una festa molto sentita''. Raffaele avrebbe fatto lo stesso? ''Io – risponde da 'bravo ragazzo' – commemoro il giorno dei defunti, che in Italia e' il 2 novembre''.