Rapina, furto e spaccio: aumentano i reati legati alla crisi

Pubblicato il 14 Maggio 2012 - 17:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 14 MAG – ''Quanto siano poco incisive se non del tutto evanescenti le misure per contrastare il sovraffollamento penitenziario della cosiddetta legge 'salva-carceri' lo dimostrano i recenti dati sulle presenze detentive che attestano, in una sola settimana, un aumento di quasi 500 detenuti ed una diminuzione di 200 posti''. E' quanto afferma Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), aggiungendo che la crisi economica e' un fattore che accresce il sovraffollamento carcerario.

Secondo il sindacalista, che ha scritto ai gruppi parlamentari di Camera e Senato ''sono incrementi che non si registravano dalla fine del 2011, tenuto conto che lo scorso 6 maggio, le carceri italiane alloggiavano 66.158 detenuti in 45.756 posti, mentre ieri 13 maggio i detenuti erano 66.637 in 45.586 posti''.

''Gli aumenti piu' consistenti – aggiunge – si sono verificati in Abruzzo, in Lombardia e in Sicilia, ma quello che preoccupa ulteriormente e che dovrebbe far comprendere ad un Governo fino ad oggi scarsamente presente al problema penitenziario quanto e' profondo ed ambivalente il legame tra crescente disagio sociale e carcere, e' che negli istituti di pena italiani sta aumentando il numero di cittadini comuni che, per problemi di carattere economico, commettono reati quali la rapina, il furto, lo spaccio di stupefacenti o anche reati contro la persona''.

''Possiamo affermare con sicurezza che l'emergenza economica e la crescente disoccupazione accrescono il sovraffollamento e gli altri problemi penitenziari – aggiunge ancora il leader dell'Osapp – in carceri che, alle attuali condizioni, non solo non sono in grado di affrontare ma addirittura peggiorano le emergenze della societa'''.

''Non e' arduo immaginare quanto siano scarse le possibilita' di recupero che l'attuale sistema penitenziario puo' offrire ad un padre di famiglia 'indotto' al reato dalla contingenza economica – conclude Beneduci – ed e' questa l'ultima delle tante motivazioni che rendono non piu' differibili provvedimenti deflattivi e di clemenza di sicuro effetto sulle carceri, come sul sistema giustizia, qual e' l'amnistia''.