Roma. € 10 milioni di sprechi dei consiglieri comunali: Riccardo Magi denuncia

Roma. € 10 milioni di sprechi dei consiglieri comunali: Riccardo Magi denuncia
Ignazio Marino: quando parlava Riccardo Magi si è allontanato per un impegno istituzionale

ROMA – Riccardo Magi, appena eletto consigliere comunale a Roma, ha detto

“le parole che nessuno aveva mai osato dire”

e lo ha fatto apertamente,  il 26 novembre, nella  riunione della maggioranza che sostiene il sindaco Ignazio Marino, che doveva discutere del bilancio di previsione 2013 del Comune di Roma.

“A me personalmente è stato chiesto di indicare le destinazioni per una somma di 50 mila euro. Ritengo assolutamente inaccettabile usare le risorse pubbliche in tale modo. A questa cosa mi opporrò strenuamente: giustificarla, com’è accaduto, sostenendo che si è sempre fatto così, non fa parte delle motivazioni espresse in una campagna elettorale basata al contrario su principi di legalità e trasparenza”.

Le parole di Riccardo Magi, riferite da Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, sono un pugno nello stomaco, specie per i residenti di una città tecnicamente fallita, che ha il livello di tassazione aggiuntiva più alta d’Italia e che per racimolare denaro aumenta anche i prezzi delle cremazioni e del loculi al cimitero. Racconta Sergio Rizzo:

“Inutile aggiungere che dopo una simile bordata, mentre il sindaco guadagnava rapido l’uscita provvidenzialmente chiamato ad assolvere un impegno istituzionale […] l’imbarazzo si tagliava con il coltello.

“Nonostante i propositi di sobrietà e rigore, ecco di nuovo il fantasma della cosiddetta «manovra d’aula». E la faccenda, ora, si fa particolarmente pelosa. Perché a impegnare qualche milione per soddisfare le richieste personali dei politici, mentre il Comune di Roma è alle prese con problemi finanziari enormi, le voragini delle municipalizzate e il rischio di dover aumentare ancora le tasse, ci vuole davvero un bel fegato.

“La manovra d’aula è quel meccanismo grazie al quale i singoli consiglieri comunali possono distribuire denari ai propri collegi elettorali. Un obolo ragguardevole, che ha raggiunto l’ultima volta le dimensioni di 15 milioni. E anche se ora, complice la riduzione del numero dei consiglieri (da 60 a 48), calerà forse a una decina di milioni, resta pur sempre uno schiaffo alla città delle strade piene di buche, degli autobus che non vanno, del traffico infernale.

“Ogni consigliere ha una somma stabilita a disposizione e può indicarne la destinazione a proprio piacimento. I denari prendono la forma di erogazioni ad associazioni, contributi per manifestazioni, finanziamenti a progetti. Spesso le cose più surreali. Tipo quella campagna d’informazione sugli escrementi canini a villa Borghese che su richiesta di un singolo consigliere comunale l’assessorato alla Cultura (alla Cultura!) di Roma avrebbe dovuto finanziare: per la modica cifra di 120 mila euro. O quel premio Ostia organizzato con 15 mila euro dei contribuenti (poi per fortuna revocati), dove il premiato era un certo Licio Gelli. Quando non addirittura finanziamenti per manifestazioni in teatri che quel giorno risultavano chiusi.

Questa volta, però, c’è un serio contrattempo. L’assessore al Bilancio Daniela Morgante, già piuttosto in rotta con la giunta, non ci sente da quell’orecchio. Cosciente che se si sbraga una volta, si dovrà poi sbragare sempre. E vaglielo a spiegare ai romani che anche per questo dovranno sopportare nuovi rincari dell’addizionale Irpef.

[…]

“Non è un caso che già venga data per conclusa la breve esperienza di Daniela Morgante: sono strappi che si pagano. A sinistra, come a destra. Per capire cosa succede a chi si mette di traverso basta leggere il libro che Umberto Croppi, ex assessore della giunta di Gianni Alemanno anche per la sua intransigenza di fronte a certe richieste di consiglieri influenti, ha scritto con Giuliano Compagno. L’ha intitolato Romanzo comunale...”.

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