Roma: saltato il balletto Romeo e Giulietta a causa dello sciopero contro la legge Bondi

Pubblicato il 2 Luglio 2010 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA

La protesta dei lavoratori delle fondazioni liriche

È saltato il balletto Romeo e Giulietta alle terme di Caracalla. Lo spettacolo sarebbe dovuto andare in scena ieri giovedì 1 luglio. La decisione è stata presa dalle organizzazioni sindacali come risposta alla trasformazione in legge del decreto Bondi che ha riformato le fondazioni liriche. Sono ora a rischio anche le prime di Aida e Rigoletto, in programma il 15 e il 28 luglio sempre alle terme di Caracalla.

In una nota, Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Fials-Cisal e Libersind Confsal hanno dichiarato che l’approvazione della nuova legge «inaugura una stagione di drammatica ingestibilità delle Fondazioni, portando gravi difficoltà nell’espletamento delle stagioni artistiche programmate, sia a causa della confermata, drastica riduzione dei fondi pubblici a disposizione, per i contenuti destrutturanti che mettono a rischio la capacità produttiva e la qualità culturale degli spettacoli e senza che siano stati introdotti incentivi all’ingresso dei privati».

La preoccupazione delle sigle sindacaali è anche un’altra. Con la nuova legge, dicono, «si aggiungeranno, una forte spinta alla precarizzazione, palesi tentativi di espropriazione dei diritti dei lavoratori, un’assoluta mancanza di disposizioni volte alla responsabilizzazione e dotazione di adeguati mezzi per gli Enti Locali, che saranno chiamati a gravi responsabilità».

Lo sciopero, hanno detto i sindacati, sarà a oltranza: «I lavoratori non cesseranno la propria opposizione al decreto sul quale rimangono da accertare gli aspetti di costituzionalità con l’obiettivo di modificare e/o introdurre normative che, con un serio confronto di merito, possano favorire una vera riforma, che dia un futuro certo alla produzione culturale di opera e balletto in Italia».

Lorella Pieralli, vicesegretaria provinciale a Roma della Fials-Cisal, ha aggiunto: «Ci sono anche forti preoccupazioni legate al bilancio della Fondazione Opera di Roma. I risultati dovevano essere resi noti al sindacato questa sera, ma l’azienda ha rimandato l’incontro a martedì prossimo. Il timore è che, malgrado il commissariamento e poi il nuovo soprintendente e nuovo Cda, i conti non siano poi così in ordine. E questo potrebbe fare allontanare l’atteso arrivo del maestro Muti».