Roma, sgomberati trans e stranieri delle “case-cantine” in via Gradoli

Via Gradoli a Roma

Sono cominciate all’alba di oggi, 14 ottobre, a Roma, le operazioni di sgombero di una struttura interrata occupata in via Gradoli, la stessa strada dove nel 1978 fu scoperto un covo delle Br e dove oltre un anno fa sarebbe avvenuto l’incontro tra l’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e una transessuale.

Finora sono 40 le persone identificate, tra cui diversi trans e stranieri, che popolano i 30 locali, ognuno di 15 mq, occupati nella struttura interrata di 3 piani sotto un edificio. La polizia municipale ha sequestrato i locali, secondo l’ordinanza sindacale.

I locali, ognuno di 15 mq, sono senza finestre e non hanno le condizioni di abitabilità. ”Non sono riconvertibili ad uso abitativo – ha spiegato il delegato del sindaco alla sicurezza Giorgio Ciardi – pertanto verificheremo se l’iter amministrativo per il condono è stato regolare”.

”Pagavo con un bonifico di 400 euro per vivere – dice una trans – ma da quando un anno fa è scoppiato lo scandalo Marrazzo sono costretta a pagare in contanti”.

Con lo scandalo che ha coinvolto l’allora presidente della Regione Lazio, e il conseguente intensificarsi dei controlli, i prezzi delle cantine erano già stati dimezzati, ma restavano sui cinquecento euro al mese.

”Prima che qui a via Gradoli scoppiasse il caso Marrazzo arrivavamo a pagare anche 700-800 euro. Poi i prezzi sono scesi tra i 400-500 euro a causa dei controlli”, hanno riferito alcuni abitanti dei locali appena sgomberati.

I proprietari delle cantine riscuotevano l’affitto dopo aver stipulato contratti d’affitto per l’utilizzo dei locali come magazzini. ”E’ singolare che possano essere stati condonati come abitazioni. Secondo le indicazioni dell’amministrazione comunale proseguiremo una serie di controlli sui condoni rilasciati in passato ed effettueremo le verifiche anche su altri civici”, ha spiegato il comandante dell’VIII Gruppo della polizia municipale Antonio Di Maggio.

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