ROMA – I vigili di Roma sono sul piede di guerra e chiedono un confronto urgente al sindaco Ignazio Marino. Altrimenti sarà sciopero delle multe a Natale. La municipale a Roma continua la mobilitazione per problemi vecchi e nuovi. Dalla mancanza di fondi (i sindacati denunciano che molti sono costretti a comprare le divise con soldi propri) al concorso bloccato per irregolarità, fino alle contestate nomine dei vertici. I sindacati dei vigili chiedono al sindaco la ristrutturazione delle sedi disagiate, l’assicurazione sui rischi in servizio e per l’arma in dotazione, l’omologazione delle auto di servizio, la modifica delle cabine agli incroci con filtri anti-inquinamento, l’applicazione della legge regionale sulla medicina preventiva.
Francesco Croce della Uil spiega al Messaggero:
«Purtroppo l’irresponsabilità dimostrata l’altra volta – spiega Francesco Croce della Uil – dimostra una grave politica miope del sindaco. La nota della Modafferi che ordina ai vigili degli uffici di spostarsi in strada è una rappresentazione di cartapesta del corpo». E per protestare contro le scelte dell’amministrazione Marino si metterà in atto una vera e propria guerra basata «sul rispetto rigoroso delle norme».
I ‘pizzardoni’ rispetteranno sì tutti gli ordini ma non si assumeranno quei rischi e quelle responsabilità supplementari che hanno consentito finora di mantenere la continuità del servizio. «Si risponderà al formalismo con il formalismo – aggiunge Croce – Siamo pronti a segnalare ogni disservizio: dalle divise acquistate a spese nostre, e per questo gli agenti sceglieranno di uscire in borghese, all’assenza degli strumenti per elevare le contravvenzioni, ovvero orologi e penna. E questo potrebbe portare anche ad un blocco delle contravvenzioni».
Stessi toni anche da parte del sindacato Ospol, ecco cosa dice il responsabile nazionale Luigi Marucci al Corriere della Sera:
E gli stessi sindacalisti dell’Ospol hanno in serbo un’altra mossa: «La settimana prossima – annuncia il responsabile nazionale Luigi Marucci – presenteremo ricorso al Tar contro la nomina di un comandante generale esterno, quando la legge Brunetta prevede che debba essere scelto prima fra le professionalità del Corpo».
Marucci sottolinea come «è giusto fare le multe, è il nostro lavoro, ma per mettere gli uomini in strada c’è bisogno prima di una riorganizzazione del lavoro, rimodellando i carichi di lavoro di ogni municipio, ogni ufficiale e ogni vigile, come è stato fatto a Milano, Genova e Napoli. Il vigile deve essere di prossimità, non solo in centro, ma soprattutto in periferia. Chi non pensa a questo commette un grave errore».