Sanità, Censis: "Crollo qualità nelle regioni con tagli maggiori"

Pubblicato il 15 Marzo 2012 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Peggiora la qualità della sanità, soprattutto nelle Regioni dove i tagli sono maggiori. E' quanto emerge da una ricerca Censis presentata oggi a Roma nell'ambito del Forum per la Ricerca Biomedica. Nelle Regioni con Piano di rientro, più del 38% degli intervistati afferma che la sanità è peggiorata nei due anni precedenti e solo meno dell'8% dichiara che è migliorata (con un saldo tra miglioramento e peggioramento molto negativo, pari a -31%). Nelle Regioni senza Piani di rientro il peggioramento percepito è del 23,3%.

''E' stimato in 17 miliardi di euro nel 2015 – si sottolinea nella ricerca presentata da Carla Collicelli, vicedirettore del Censis, e Giuseppe De Rita, presidente del Censis – il gap totale cumulato tra le risorse di cui ci sarebbe bisogno per coprire i bisogni sanitari dei cittadini e i soldi pubblici che presumibilmente il Servizio sanitario nazionale (Ssn) avrà a disposizione''.

Emblematico – continua il Censis – è il caso della spesa per i farmaci, con un taglio del 3,5% della spesa pubblica e un incremento della spesa privata del 10,7% nel triennio 2007-2010. Per le famiglie – conclude la ricerca – aumenta il peso dei ticket sui farmaci (a fine anno si superera' di molto il miliardo di euro) e, se non verranno aboliti, arrivera' presto la stangata dai ticket su diagnostica, specialistica e pronto soccorso, che unita a quella sui farmaci sara' un nuovo salasso stimabile in 4 miliardi di euro.