Sciopero venerdì 17 novembre davvero di 4 ore? Cosa succede se niente bus anche nel pomeriggio

Per chi non rispetta i termini previsti dalla legge è prevista una sanzione disciplinare proporzionata alla gravità dell'infrazione.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Novembre 2023 - 08:32
sciopero 17 novembre

foto ANSA

Lo sciopero nazionale dei trasporti del 17 novembre avrà una durata di 4 ore, dalle 9 alle 13, e non di otto come inizialmente previsto. Cgil e Uil infatti hanno deciso di ridurre la protesta come richiesto dal Garante sugli scioperi e previsto dalla ordinanza di precettazione inviata ieri dal ministro Salvini. “Prendiamo atto della scelta grave del governo sulla precettazione per salvaguardare i lavoratori che avrebbero pagato sanzioni pesanti e in questo caso lo sciopero dei trasporti sarà dalle 9 alle 13”, ha detto in conferenza stampa il leader Cgil, Maurizio Landini.

La precettazione, ha detto Landini attaccando l’esecutivo, “è un atto che nella storia del nostro paese, con queste forme, non è mai avvenuto. Non è mai avvenuto che un governo intervenisse per precettare e impedire ai lavoratori di esercitare un diritto allo sciopero, un diritto soggettivo, individuale, messa oggi in discussione”.

Sciopero 17 novembre, Landini: “Non vogliamo che i lavoratori rischino sanzioni”

“Ma contemporaneamente – ha aggiunto -, siccome siamo responsabili facciamo i conti con la precettazione. Se fossimo rimasti nell’ambito del richiamo della Commissione sugli scioperi, senza precettazione, e avessimo confermato le quantità dello sciopero, eventuali sanzioni avrebbero riguardato solo i sindacati che hanno proclamato la mobilitazione e noi ce la saremmo assunta. Con la precettazione invece si introduce un elemento in più: perché la violazione mette a rischio i lavoratori con sanzioni economiche fino a sanzioni penali pesanti”. Da qui la decisione di ridurre la protesta da 8 a 4 ore. 

I sindacati hanno però confermato le altre agitazioni previste nei prossimi giorni. “Ad oggi – ha detto il segretario della Cgil – c’è un motivo in più per scendere in campo: quello di difendere per tutti il diritto sacrosanto ad esercitare il diritto allo sciopero che è un diritto della democrazia”.

Le prescrizioni per ridurre lo sciopero di venerdì 17 novembre contenute nell’ordinanza firmata dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini ieri sera sono dettagliate e specifiche per il settore. E sono accompagnate dal rinvio alle multe e alle sanzioni previste dalla legge sulla regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali. Vediamo, nel dettaglio, che cosa stabilisce l’ordinanza e quali sono le sanzioni possibili.

La precettazione

I dipendenti interessati sono tenuti, in attuazione a quanto ordinato dalla presente Ordinanza, ad effettuare tutte le prestazioni lavorative previste dai propri turni di servizio. La presente Ordinanza viene portata a conoscenza: – delle Organizzazioni Sindacali Cgil, Uil, Filt-Cgil e Uiltrasporti; – degli Enti ed Aziende erogatrici dei servizi interessati dagli scioperi. La presente Ordinanza dovrà essere portata a conoscenza dei lavoratori a cura degli Enti e delle Aziende erogatrici dei servizi mediante affissione nei luoghi di lavoro. A cura degli Enti e delle Aziende erogatrici dei servizi dovrà essere data notizia al pubblico della presente Ordinanza anche attraverso gli organi di informazione.

Sciopero 17 novembre, multe e sanzioni per i lavoratori

In caso di inottemperanza alle disposizioni della presente Ordinanza, saranno applicate ai prestatori di lavoro, alle organizzazioni dei lavoratori e ai preposti del settore, nell’ambito degli Enti e delle Aziende erogatrici dei servizi, le sanzioni amministrative previste dall’art. 9 della legge 12 giugno 1990, n. 146, e successive modificazioni. A cura degli Enti e delle Aziende erogatrici dei servizi dovranno essere comunicati, entro trenta giorni dalla presente Ordinanza, i nominativi dei dipendenti che eventualmente non abbiano rispettato la disposizione.

L’articolo 9 della legge indicata contempla le seguenti multe e sanzioni: “L’inosservanza da parte dei singoli prestatori di lavoro, professionisti o piccoli imprenditori delle disposizioni contenute nell’ordinanza è assoggettata alla sanzione amministrativa pecuniaria per ogni giorno di mancata ottemperanza, determinabile, con riguardo alla gravità dell’infrazione ed alle condizioni economiche dell’agente, da un minimo di euro 500 a un massimo di euro 1.000”.

Multe e sanzioni per i sindacati

“Le organizzazioni dei lavoratori, le associazioni e gli organismi di rappresentanza dei lavoratori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori, che non ottemperano all’ordinanza sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.500 a euro 50.000 per ogni giorno di mancata ottemperanza, a seconda della consistenza economica dell’organizzazione, associazione o organismo rappresentativo e della gravità delle conseguenze dell’infrazione. Le sanzioni sono irrogate con decreto della stessa autorità che ha emanato l’ordinanza e sono applicate con ordinanza-ingiunzione della direzione provinciale del lavoro-sezione ispettorato del lavoro. In caso di inosservanza delle disposizioni contenute nell’ordinanza i preposti al settore nell’ambito delle amministrazioni, degli enti o delle imprese erogatrici di servizi sono soggetti alla sanzione amministrativa della sospensione dall’incarico, per un periodo non inferiore a trenta giorni e non superiore a un anno.