Scontri a Tunisi: 5 morti, aggredita anche una troupe del Tg3

Pubblicato il 12 Gennaio 2011 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA

Maria Cuffaro

La protesta dei tunisini, stremati dal caroprezzi e dalla disoccupazione, è arrivata da ieri nella capitale e, secondo i media locali, ha già fatto 5 morti negli scontri sempre più violenti con la polizia. Nelle strade della città è stata anche aggredita una troupe del Tg3 mentre stava documentando le proteste in corso.

Secondo Al Jazira le cinque vittime di oggi, incluso un professore universitario, sono state uccise con colpi di arma da fuoco durante gli scontri fra manifestanti e polizia. L’Esercito, riferisce ancora l’emittente satellitare, è dispiegato in varie zone del Paese ma non partecipa agli scontri.

L’esercito è stato dispiegato in alcuni punti strategici di Tunisi dopo che la polizia è intervenuta sui manifestanti usando lacrimogeni e veri proiettili. Secondo l’emittente satellitare l’esercito presidia la sede della televisione di stato, il Consiglio dei ministri e la strada principale della città intitolata a Habib Burghiba. Il presidente Ben Ali, riferisce ancora Al Jazira ha convocato per domani pomeriggio alla 14 il Parlamento per discutere della situazione, mentre il ministro dell’Interno ha decretato il coprifuoco notturno nella città e nei dintorni.

In questo clima ormai fuori controllo, il presidente Ben Ali ha ordinato il rilascio di tutte le persone arrestate in seguito ai disordini degli ultimi giorni, venendo anche incontro ad una richiesta fatta dalla Ue. Ben Ali ha anche nominato un nuovo ministro dell’Interno, Ahmed Fraa, ex accademico e sottosegretario, e ha anche predisposto la costituzione di una commissione speciale che indaghi sulla corruzione e sui comportamenti di alcuni funzionari pubblici.

Intanto l’Unione europea ribadisce la sua ferma condanna per l’uso “sproporzionato” della forza fatto dalla polizia. La condanna è stata ribadita oggi dalla portavoce del capo della diplomazia Ue Catherine Ashton. “Siamo molto preoccupati per il ricorso ad una forza sproporzionata da parte della polizia verso chi manifesta in modo pacifico”, ha aggiunto. La Ue – ha riferito la portavoce – chiederà un’inchiesta sui fatti di questi ultimi giorni. Lunedì scorso la Ashton aveva espresso ”ferma condanna” degli episodi di violenza che stanno sconvolgendo la Tunisia e il rilascio immediato dei dissidenti detenuti.

I giornalisti del Tg3 aggrediti sono Maria Cuffaro e Claudio Rubino, ma non sarebbero feriti in maniera grave:  ”I colleghi erano scesi in piazza – spiegano dalla redazione del Tg3 – per seguire una delle manifestazioni, disperse poi dalla polizia con il lancio di lacrimogeni, quando sono stati aggrediti da un gruppo di persone non in divisa. Claudio Rubino è stato colpito e gli è stata strappata la telecamera, Maria Cuffaro è stata spinta a terra, ma entrambi sono riusciti a tornare in albergo. Sembra non sia nulla di grave, anche se ora sono a riposo perché sotto shock”. I due giornalisti hanno immediatamente avvisato l’ambasciata italiana dell’accaduto. ”Sono anche riusciti a riavere la telecamera, anche se sembra che sia rotta”, concludono dalla redazione.

”Eravamo lì con la troupe mentre per la prima volta sindacati e comunisti manifestavano insieme nel centro di Tunisi – racconta Maria Cuffaro raggiunta telefonicamente dall’Ansa nel suo albergo-. In tutto saranno stati un centinaio di persone, uomini e donne. La polizia in divisa era dovunque, ma tanti poliziotti indossavano strane giacche rosse ”, racconta la giornalista. ”E’ partita la carica – prosegue la Cuffaro – e subito mi hanno strappato il microfono dalle mani. A Claudio (il collega Rubino, ndr) è andata peggio: lo hanno spintonato e manganellato sulla testa. Quindi, gli hanno rubato la telecamera”.

Neanche un’ora dopo la telecamera del Tg3 è miracolosamente ricomparsa, restituita ai legittimi proprietari dalla polizia. ”E’ evidente – osserva la giornalista – che ce l’avevano loro”. ”Naturalmente hanno tentato di cancellare il filmato, ma Claudio è un mago e sta cercando di recuperare il tutto dall’hard disk”.