Scontro treni Puglia, Barbara Palombelli: “Incubo da terzo mondo!!”

di Corinna Campanile
Pubblicato il 13 Luglio 2016 - 16:58| Aggiornato il 15 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
Scontro treni Puglia, Barbara Palombelli: "Incubo da terzo mondo!!"

Scontro treni Puglia, Barbara Palombelli: “Incubo da terzo mondo!!”

ROMA – “Un incubo da terzo mondo!!”: con queste parole la giornalista e conduttrice televisiva Barbara Palombelli ha definito l’incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio nelle campagne tra Andria e Corato (Bari) e costato la vita a 23 persone.

In un post sulla propria pagina Facebook la giornalista ha scritto:

“Un pensiero affettuoso alle famiglie pugliesi spezzate dal dolore… Una terra così bella, nei giorni delle vacanze… Un incubo da terzo mondo!!! Era gestita da una società privata? Così stanno dicendo”.

L’INCIDENTE – Sono 23 le vittime del disastro ferroviario avvenuto martedì in Puglia. Una di loro non è stata ancora riconosciuta dai parenti; 52 i feriti transitati dai pronto soccorsi degli ospedali; 24 le persone attualmente ricoverate, otto dei quali in prognosi riservata, tra cui il piccolo Samuele che compie oggi 7 anni e che era con la nonna, morta nell’incidente. Non ci sono dispersi.

Mentre prosegue la generosa corsa a donare il sangue per i feriti, la procura di Trani ha costituito un pool di cinque magistrati che si occuperà delle indagini, avviate per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. Allo stato non ci sono indagati.

I due treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato erano diretti entrambi verso nord. Uno di due viaggiava con qualche minuto di ritardo: questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato. La procura indaga anche sull’adeguatezza del sistema di controllo e sui tempi del raddoppio della tratta (che avrebbe dovuto concludersi nel 2015) e di ammodernamento del sistema di controllo del traffico. Informazioni potranno arrivare dalle due scatole nere recuperate.

Il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, ha rilevato che “l’unica stazione di incrocio è quella di Andria. Quel treno che scendeva da Andria, lì non ci doveva essere”. Sul banco degli imputati, il sistema a blocco telefonico che regola la circolazione ferroviaria in quella tratta a binario unico. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, lo ha definito “tra i meno evoluti rispetto alle tecnologie disponibili” e “maggiormente a rischio”, perché “si affida interamente all’uomo, nella fattispecie all’operatività dei capistazione”.