Scuola, calendario stravolto dalla neve: quando si recuperano i giorni persi?

Pubblicato il 20 Febbraio 2012 - 17:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La neve ha travolto quest'anno anche il calendario scolastico. E ora, a emergenza finita, si aspetta di sapere se e come gli studenti dovranno recuperare le lezioni perse. Il ministero sta decidendo cosa fare, ma intanto qualcuno, come la regione Marche, si e' mosso per proprio conto decidendo di 'allungare' l'anno scolastico.

Viale Trastevere ha avviato da qualche giorno una ricognizione, regione per regione, per verificare dove, a causa del maltempo e del conseguente stop alla didattica, le scuole non raggiungeranno il tetto dei 200 giorni minimi di lezione per considerare valido l'anno scolastico. Dopo di che decidera' se varare o meno una norma salva-anno, in modo analogo a quanto fatto in occasione del terremoto in Abruzzo.

Le Marche pero' hanno bruciato i tempi. Due eventuali giorni di vacanza in meno a Pasqua e per il ponte del primo maggio, la possibilità per le scuole di posticipare la chiusura delle attività didattiche degli istituti primari e secondari fino al prossimo 13 giugno (invece del 9 inizialmente previsto): sono queste le modifiche al calendario scolastico decise dalla Regione, dopo le nevicate eccezionali di questo mese che hanno indotto la gran parte dei sindaci a chiudere le aule per un lungo periodo: il record a Urbino, dove si tornerà in classe solo domani, dopo ben 20 giorni di stop.

Non e' escluso che nelle more di un provvedimento a livello centrale anche altre regioni si muovano in ordine sparso.

Una possibile via d'uscita e' offerta pure dalle norme di legge che per gli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado prevedono l'obbligo di frequenza delle lezioni per almeno tre quarti del monte ore annuo.

La disposizione, che e' confermata anche nel regolamento sulla valutazione, misura la presenza richiesta in ore di lezione, anziche' in giorni, in base all'orario annuo previsto per le diverse tipologie di istituto. L'anno scorso, il ministero con una circolare ha fornito i criteri per una corretta applicazione della norma, precisando, tra l'altro, che ''le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite (dei tre quarti di presenza del monte ore annuale). Tale deroga e' prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilita' di procedere alla valutazione degli alunni interessati''.

Le assenze di cui si parlava inizialmente sembravano essere soltanto quelle dovute a motivi di salute, ma nella stessa circolare – fa notare la rivista specializzata Tuttoscuola – il ministero precisava che ''ad ogni buon conto, a mero titolo indicativo e fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche, si ritiene che rientrino fra le casistiche apprezzabili ai fini delle deroghe previste, le assenze dovute a (segue un elenco non esaustivo)''.

Spetta, dunque, alle singoli istituzioni scolastiche definire i casi di deroga e le assenze per causa di forza maggiore, come quelle dovute appunto alla neve, potrebbero essere incluse a pieno titolo nella deroga.