Stato sconfitto: restituito al pastore Marino l’ultimo covo di Bernardo Provenzano

Pubblicato il 16 Ottobre 2009 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

Lo Stato abdica e restituisce al pastore Giovanni Marino, ultimo custode della latitanza di Bernardo Provenzano, il covo di Montagna dei Cavalli in cui il boss di Cosa Nostra aveva trascorso circa un anno, prima di essere catturato, l’11 aprile del 2006. La decisione di revocare il sequestro e di restituire a Marino il casolare e l’azienda casearia in cui si nascondeva il capomafia corleonese, è stata adottata dalla prima sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Salvatore Di Vitale.

I giudici hanno preso atto del fatto che la condanna di Marino non prevede l’aggravante di mafia e hanno disposto il dissequestro: i legali del pastore, gli avvocati Antonio Di Lorenzo e Carmelo Franco, hanno infatti dimostrato che Marino prestò solo assistenza al latitante, senza sapere di chi si trattasse.

L’originaria condanna per favoreggiamento aggravato, decisa dal Gup in primo grado, era stata così derubricata in assistenza al latitante, senza aggravante alcuna. Il processo pende ora in Cassazione, ma la Procura generale non ha fatto ricorso e dunque non potrà esserci “reformatio in peius”. Da qui la restituzione del covo in cui “Binu” Provenzano teneva l’archivio dei pizzini e dettava i propri ordini ai suoi compari.