Stefano Cucchi morì di fame e di sete. Periti: “I medici non fecero abbastanza”

Pubblicato il 13 Dicembre 2012 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Cucchi (foto da Facebook)

ROMA – Stefano Cucchi morì di fame e sete e i medici del Pertini non fecero abbastanza per salvarlo: secondo i periti la causa della morte del ragazzo fu “una grave carenza di cibo e liquidi”. I periti sono stati incaricati dalla III Corte d’assise di Roma di accertare le cause della morte di Cucchi, morto una settimana dopo il suo arresto nel reparto detenuti dell’ospedale Pertini.

La perizia redatta dal gruppo di lavoro dell’Istituto Labanof di Milano è stata depositata il 13 dicembre, una settimana prima della prossima udienza del processo che vede imputati sei medici, tre infermieri e tre agenti della polizia penitenziaria. ”In definitiva -si legge nella perizia- la causa della morte, per univoco convergere e dei dati anamnestico-clinici e delle risultanze anatomopatologiche, va identificata in una sindrome da inanizione”.

Per quanto riguarda invece le ferite e le lesioni che Cucchi aveva sul corpo, l’origine è incerta: potrebbero essere state provocate tanto da un’aggressione quanto da una “caduta accidentale”. Recita la perizia: ”Il quadro traumatico osservato si accorda sia con un’aggressione, sia con una caduta accidentale, né vi sono elementi che facciano propendere per l’una piuttosto che per l’altra dinamica lesiva”.

Infine la perizia accusa i medici dell’ospedale Pertini: ”I medici del reparto di medicina protetta dell’ospedale Pertini, non trattando il paziente in maniera adeguata, ne hanno determinato il decesso”.