Agcom: tariffe fisso-cellulare tagliate, le chiamate costeranno meno?

Pubblicato il 18 Novembre 2011 - 09:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Non chiamare i cellulari dal fisso”, quante volte abbiamo detto o sentito questa frase? La chiamata dal telefono di casa al cellulare non è infatti sinonimo di convenienza. Ma da oggi potrebbe esserlo un po’ di più grazie alla decisione presa dall’Authority Garante per le Comunicazioni che ha imposto agli operatori di tagliare le tariffe di terminazione mobile. La terminazione mobile è quanto paga un operatore di telefonia fissa ogni volta che un suo utente telefona a un numero di cellulare.  È una sorta di pedaggio versato all’operatore mobile ma che in realtà si riflette sul costo della chiamata, e quindi in bolletta. In Italia questi costi sono tra i più alti in Europa, e infatti l’Agcom ha accolto una richiesta della Commissione europea che da mesi preme per abbassare queste tariffe.

Il Garante ha imposto tagli precisi alle compagnie. Il “pedaggio” incassato da Telecom Italia, Vodafone e Wind scenderà così a 2,50 cent al minuto dal primo luglio 2012 (dagli attuali 5,30); a 1,50 dal primo gennaio 2013 e a 98 cent dal primo luglio 2013. H3G (3 Italia) scenderà rispettivamente a 3,50, 1,70 e 98 cent.

Ma questi tagli si tradurranno in un risparmio per il consumatore? Questo punto non è affatto chiaro. Secondo Cosumatori Associati il risparmio sarà, in totale, di un miliardo di euro in bolletta. Adiconsum e Codacons invece sono pronti a scommettere che al consumatore non arriverà alcun beneficio. Wind e Vodafone sostengono che i tagli li costringeranno a ridurre gli investimenti sulle nuove tecnologie, nella fattispecie sulla nascente rete mobile di quarta generazione.

Sempre Vodafone dice  dal 2005 al 2010 i prezzi di terminazione si sono dimezzati, mentre i prezzi al pubblico sono diminuiti solo dell’8 per cento. Se così fosse gli operatori fissi hanno intascato la differenza e sarebbero i soli beneficiari dei tagli. “E’ un problema noto, tanto che ho chiesto e ottenuto che l’Agcom verifichi che le tariffe al pubblico scendano di conseguenza”, dice Nicola D’Angelo, commissario Agcom.