Tassisti contro liberalizzazioni: giornata di scioperi in tutta Italia

Pubblicato il 23 Gennaio 2012 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA

Foto LaPresse

ROMA – Ennesima giornata di protesta e scioperi. A Roma, come nelle altre città, i tassisti si sono fermate alle 8. Parcheggi vuoti, taxi non in circolazione e i centralini di tutte le cooperative che avvertono che “il servizio non può essere garantito per lo sciopero nazionale”. Problemi in particolare all’aeroporto di Fiumicino e alla stazione Termini dove gli operatori dell’Agenzia per la Mobilità assisteranno i passeggeri. L’appuntamento romano è al Circo Massimo, già teatro della protesta della scorsa settimana andata avanti cinque giorni. Alle 11 è cominciato il comizio di sindacalisti. Che tra le proposte hanno chiesto al sindaco di Roma “lo scioglimento dei turni per 15 giorni. Così dimostreremo che i taxi della capitale sono più che sufficienti”, ha detto Nicola Di Giacobbe della Cgil. L’ipotesi è stata accolta tra gli applausi.

Disagi sull’A1 per lo sciopero degli autotrasportatori che sta interessando tutti i caselli del tratto ciociaro dell’autostrada. Da Anagni a San Vittore del Lazio sono centinaia i manifestanti del cosiddetto “movimento dei forconi” fermi nei pressi dei caselli dove impediscono l’ingresso dei mezzi pesanti sulla Roma-Napoli. Sulla Casilina a San Vittore del Lazio sono circa sessanta i tir che hanno spento i motori e quasi la stessa situazione si registra nei pressi di Cassino.

Anche a Latina un grande sit-in di protesta del movimento “Dignità sociale”, realtà pontina vicina ai “Forconi” siciliani, in cui sono confluiti gli agricoltori dei Cra, i comitati agricoli riuniti, e gli autotrasportatori della provincia pontina. I mezzi pesanti si sono radunati poi sulla Pontina, allo svincolo con la Migliara 47, a Borgo San Donato. L’annuncio è stato dato dai due leader della protesta, Danilo Calvani, presidente dei Cra, e Antonio Pappalardo, ex generale dei carabinieri ora presidente del movimento. ”L’attenta e scrupolosa attività di monitoraggio e vigilanza ha evitato che si potessero verificare blocchi alla circolazione viaria creando inevitabili ripercussioni sulla principale arteria autostradale di collegamento nazionale – fa sapere in una nota la Questura di Frosinone che ha predisposto, da ieri sera con l’inizio dello sciopero degli autotrasportatori nel Frusinate, immediati servizi nei pressi delle aree interessate alla protesta dei tir vicino ai caselli dell’A1 Roma-Napoli – Nessuna interruzione si è finora registrata essendo riusciti a garantire da un lato il diritto di manifestare e dall’altro quello alla libera circolazione e allo svolgimento dell’attività ordinaria”.

I primi tassisti arrivati al Circo Massimo hanno esposto alcuni striscioni, tra cui: “Noi casta? AAA cedesi licenza taxi in cambio posto fisso nei bagni comunali”. Si alza il coro di proteste. “Siamo stanchi e non ce la facciamo più. Così non si può andare avanti. Io guadagno 40, massimo 50 euro al giorno… e Monti?”, incalza un gruppo di tassisti napoletani per protestare, insieme ai loro colleghi romani, contro il decreto liberalizzazioni del governo. “Guadagnando queste cifre – ha spiegato uno di loro – non rientro nei costi delle spese. Per una Fiat io pago di assicurazione 1.800 euro l’anno. E con 40 euro al giorno che cosa ci faccio? Dovremmo guadagnare almeno 150 euro per pagarci tutte le spese che abbiamo: dall’assicurazione alla manutenzione della macchina”. Tra le auto bianche ce n’è anche una parcheggiata al Circo Massimo con appesi Tricolori e la scritta “Noi Roma la vivemo, voi che ne sapete! Monti scialla!!!”.

C’è anche chi ha deciso di scendere in piazza in mutande e con un tassametro attaccato sul didietro: ”Ci vogliono lasciare in mutande”, ha detto l’autista. Centinaia di manifestanti, trea cui le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uritaxi, Federtaxi Cisal, Ati Taxi, Ciisa Taxi, sono arrivati per assistere agli interventi dei loro rappresentanti di categoria. Su un camioncino bianco è stato allestito un mini palco, dal quale ogni tanto salgono a prendere la parola tassisti e sindacalisti. Accanto al camion, un piccolo cartello recita: “Manovre sbagliate: Schettino affonda la Concordia, Monti affonda l’Italia”.

“A tutte le categorie è stato chiesto di lavorare di più. Noi invece chiediamo al governo: perché a noi non ci dite la stessa cosa? Non ci chiedono di aumentare il servizio perché vogliono trovare spazi per i disoccupati in aumento. A loro non interessa il lavoro dei tassisti, ma creare occupazione senza regole all’interno del mercato, una terra di nessuno e una guerra tra poveri”, ha incalzato Nicola Di Giacobbe, della Cgil, arrivato al Circo Massimo dove si è alzata una piccola nuvola con i colori della bandiera italiana, nell’area antistante via dell’Ara Massima di Ercole. E’ stato esploso anche qualche petardo durante il comizio con gli interventi dei sindacati che hanno letto il decreto.

A Bologna 250 tassisti di Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino si sono invece dati appuntamento per sfilare con un “serpentone” di auto bianche dalla periferia al centro. Tra i tanti punti del decreto sotto accusa il più contestato è quello che delega all’Authority la gestione del settore e delle licenze. Che secondo il segretario nazionale dell’Ugl Taxi, Pietro Marinelli ”è una delle cose più becere fatta da questo governo rispetto ai precedenti. L’authority deciderà su tutto… Ma Anci e sindaci dove sono? Forse sono collusi con il governo”.

“Vorremmo sollevare i nostri dubbi a Napolitano sulla costituzionalità dell’authority dei trasporti – ha aggiunto il presidente di Uritaxi, Loreno Bittarelli, a margine della protesta dei tassisti al Circo Massimo – Questo nuovo organismo non può prevaricare quelli che sono i compiti e le funzioni che vengono assegnati dalla Costituzione al Parlamento, alle regioni e ai comuni”. E sul  il testo del decreto liberalizzazione del governo Monti, Bittarelli ha aggiunto: “Non siamo soddisfatti perché c’erano state date delle assicurazioni che avrebbero modificato alcuni punti del decreto”. ”Il governo è bugiardo – ha attaccato ancora Marinelli – Abbiamo letto il testo del decreto ieri sera e dice tutto l’inverso di ciò che ha annunciato Catricalà. Oggi tireremo fuori questo documento e vedremo che fare ma sicuramente sono previsti altri giorni di sciopero”.