Terremoto dell’Aquila: Livio Bearzi, preside del convitto, condannato a 4 anni

Pubblicato il 27 Dicembre 2012 - 22:39 OLTRE 6 MESI FA
L’Aquila devastata dal terremoto del 6 aprile 2009 (Foto Lapresse)

L’AQUILA – L’ex preside del convitto dell’Aquila, Livio Bearzi, è stato condannato a quattro anni di carcere per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.

Secondo l’accusa, il preside non evacuò l’edificio dopo la scossa precedente a quella tragica delle 3 e 32 della notte del 6 aprile 2009. Sempre secondo l’accusa, sia lui sia l’allora dirigente della Provincia non avrebbero mai sottoposto la vecchia struttura ai restauri.

Nel crollo del convitto durante il terremoto del 6 aprile 2009 restarono uccisi tre minorenni: Luigi Cellini, di 15 anni, di Trasacco (L’Aquila) e due stranieri, Ondreiy Nouzovsky (17) e Marta Zelena (16). Atri due ragazzi rimasero feriti.

Assolto dalle stesse accuse l’allora dirigente della Provincia dell’Aquila, Vincenzo Mazzotta, responsabile della struttura per conto dell’ente provinciale che gestisce il convitto e altre scuole. Anche per lui i pubblici ministeri avevano chiesto 4 anni di reclusione.

Con la sua sentenza, il giudice ha concesso una ‘provvisionale’ di 200 mila euro all’unica parte civile costituitasi nel processo: la famiglia di Luigi Cellini.L’avvocato di parte civile aveva chiesto un risarcimento di tre milioni e mezzo di euro per la morte del giovane di Trasacco.