Torino: neonato con malattia incurabile (ittiosi Arlecchino), i genitori lo abbandonano al Sant’Anna

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2019 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA
Torino: neonato con malattia grave abbandonato in ospedale

Reparto di neonatologia al Sant’Anna di Torino (Ansa)

ROMA – E’ venuto al mondo al Sant’Anna di Torino, nonostante una malattia che i manuali medici diagnosticano come incurabile. Giovannino, amorevolmente accudito in ospedale, tuttavia resiste, ormai sono quattro mesi, a dispetto di una aspettativa di vita bassissima, poche settimane secondo gli esperti. A casa però non torna: i genitori, che l’hanno concepito con la fecondazione eterologa (cioè tramite donazione di ovuli), si sono tirati indietro. Lo hanno abbandonato in ospedale.

Giovannino soffre di ittiosi Arlecchino, malattia rarissima che colpisce un neonato su un milione. Si tratta di una particolare sindrome che non consente l’esposizione alla luce solare e che comporta gravi crisi respiratorie. A prescindere dalla scelta dei genitori, il problema è che fra due mesi la legge impone le sue dimissioni dall’ospedale: il punto è che nessuno si è fatto avanti per prendersene cura.

L’ospedale sta cercando una struttura che possa prendersene carico, necessita di assistenza continua. Quando avrà superato i sei mesi di vita, appunto. L’Ittiosi Arlecchino è così poco frequente – colpisce un neonato su un milione – da non essere neppure compresa nell’elenco delle malattie rare. La pelle si divide in grosse squame e chiazze – da cui il riferimento alla celebre maschera Arlecchino – e non può mai essere esposta al sole.

Ma Giovannino resiste, la sua fibra, a dispetto di tutto, sembra fortissima. Ha già superato la fase più acuta che, per quel tipo di malattia, congenita, è quasi sempre fatale già nei primi giorni di vita.

Torino: corsa all’adozione di Giovannino.

È scattata una gara di solidarietà per trovare una famiglia a Giovannino. La Casa dell’Affido del Comune, insieme al Tribunale dei minori, valuterà le richieste di affido e adozione che, in queste ore, stanno arrivando da ogni parte d’Italia. “C’è stata un’esplosione di telefonate, ma dev’essere fatta una selezione accurata – spiega il dottor Daniele Farina, direttore del reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale – È un bimbo che richiede un impegno molto pesante. Dev’essere cosparso di crema e olio più volte al giorno e non può stare al sole. Chi se ne prenderà cura, deve conoscere bene la situazione. In reparto – ricorda Farina – il piccolo ha trovato tante mamme e papà: medici e infermieri lo coccolano e lo cullano. Gli piace tanto ascoltare la musica. Ora è in condizioni di lasciare l’ospedale, bisogna solo individuare la famiglia”. (fonte La Stampa e Ansa)