Trattativa tra Stato e mafia, Ciancimino consegna papello a pm Palermo

Pubblicato il 29 Ottobre 2009 - 20:52 OLTRE 6 MESI FA

Il papello originale, con le richieste dei boss mafiosi alle istituzioni, è stato consegnato da Massimo Ciancimino ai pm Antonio Ingroia, Nino Di Matteo e Paolo Guido. La notizia è stata confermata dal figlio dell’ex sindaco di Palermo che ha detto di avere dato ai magistrati il contenuto della cassetta di sicurezza della banca del Liechtenstein. Agli atti sono finiti circa 40 documenti, tra lettere di “don Vito” Ciancimino e altre carte.

«Ho prelevato il contenuto della cassetta di sicurezza della mia famiglia e ho consegnato ai magistrati il documento da cui avevo tratto la fotocopia che avevo già consegnato nei giorni scorsi», ha detto Massimo Ciancimino dopo avere annunciato la consegna del “papello”, il documento che conterrebbe le richieste di Totò Riina allo Stato, per far cessare la stagione delle stragi, nel 1992.

Il figlio di don Vito ha detto ai pm dell’indagine sulla trattativa fra Cosa Nostra e Stato, di avere prelevato dalla cassetta anche documenti e carte del padre. Fra questi, una lettera scritta qualche anno dopo la strage di via D’Amelio, in cui il sindaco del «sacco di Palermo» paragonava la propria posizione a quella di Paolo Borsellino: entrambi sarebbero stati vittime di «traditori»; don Vito per l’arresto, avvenuto nel dicembre del 1992, alla vigilia della cattura di Riina, Borsellino perchè assassinato grazie al «tradimento» di persone che avrebbe considerato amiche.

Si tratta comunque di riflessioni di Ciancimino padre, non si sa se e quanto agganciate a fatti realmente conosciuti dall’ex esponente democristiano. Sull’originale del papello adesso si potranno svolgere gli accertamenti tecnici, diretti a capire l’epoca del confezionamento e l’autore.