Trenitalia, multe troppo salate a chi è senza biglietto. Deve pagare 1 milione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2014 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA
Trenitalia, multe troppo salate a chi è senza biglietto. Deve pagare 1 milione

Trenitalia, multe troppo salate a chi è senza biglietto. Deve pagare 1 milione

ROMA – Trenitalia applica multe troppo salate per chi è senza biglietto. Lo ha stabilito l’Antitrust, che ha multato per un milione di euro Trenitalia per “pratica commerciale scorretta”: la multa è riferita alle procedure applicate alle “irregolarità di viaggio” in caso di mancanza di biglietto da parte del viaggiatore. In un altro procedimento sempre dell’Autorità, inoltre, Trenitalia si è formalmente impegnata a ridurre i tempi degli indennizzi a favore dei passeggeri entro marzo 2015.

Per quanto riguarda il procedimento concluso con la sanzione (quella delle multe troppo salate), l’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella ha esaminato il sistema di accertamento e repressione delle “irregolarità di viaggio” nel trasporto ferroviario passeggeri di media e lunga percorrenza in ambito nazionale:

“Molte di queste fattispecie – evidenzia una nota dell’Autorità – vengono comprese nella categoria ‘mancanza di biglietto’. Ma la procedura, applicata rigidamente dal personale di controllo, viene giudicata ‘afflittiva’ dall’Antitrust, perché impone al trasgressore – oltre al pagamento del prezzo dovuto per il viaggio in corso – anche una ‘sovrattassa’ (da 50 a 200 euro) e un’ulteriore somma a titolo di ‘oblazione'”.

E ciò, si legge nelle valutazioni conclusive, accade “anche quando i passeggeri sono nell’impossibilità – per forza maggiore o addirittura disservizio imputabile alla stessa Trenitalia – di regolarizzare la propria posizione e anche a fronte di posti liberi a bordo treno”.

A giudizio dell’Antitrust, insomma, “l’attuale regime di controllo dei titoli di viaggio mira non solo a reprimere gli abusi, ma è strumentale alla rigidità del sistema tariffario” in contrasto con il Codice del Consumo. L’altro procedimento, aperto dall’Antitrust su segnalazione di diverse associazioni dei consumatori e di numerosi cittadini, si è concluso con una serie di impegni da parte di Trenitalia: le richieste di rimborso per ritardi potranno essere presentate entro tre giorni dall’arrivo a destinazione invece dei 20 attuali; il diritto all’indennizzo scatterà in caso di ritardo superiore ai 30 minuti sull’orario previsto, in luogo della soglia di un’ora attualmente in vigore; e inoltre, un bonus (non in denaro) pari al 25% del prezzo del biglietto sui servizi nazionali di media e lunga percorrenza, da scontare in viaggi successivi.

Per le principali stazioni dei grandi “nodi” ferroviari, come quelle di Roma, Milano, Bologna, Firenze e Torino, è previsto un margine ulteriore di tre minuti sull’eventuale ritardo rilevato dal gestore dell’infrastruttura. In base agli impegni assunti da Trenitalia, inoltre, il diritto all’indennizzo sarà esteso anche ai biglietti relativi a due o più tratte, comprensivi di un servizio regionale e uno nazionale a media e lunga percorrenza.