Trieste, sparatoria in Questura. Madre del killer: “Chiedo perdono, lui sente le voci”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Ottobre 2019 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA
Sparatoria Trieste madre killer chiede perdono

I fiori davanti alla Questura di Trieste dopo la sparatoria in cui sono morti due agenti (Foto ANSA)

TRIESTE – Chiede perdono e non si dà pace. Betania, la madre di Alejandro Meran, non riesce a trovare altre parole se non chiedere scusa alle famiglie dei poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenago, uccisi nella sparatoria in Questura a Trieste del 4 ottobre. Il figlio ha problemi psichici e “sente le voci”, ma ciò che ha fatto resta qualcosa di terribile e Betania lancia un messaggio ai familiari dei due agenti: “Mi dispiace per quello che ha fatto”.

La donna e madre del dominicano che ha sfilato le pistole ai due agenti e li ha uccisi ha spiegato all’ANSA: “Mi dispiace tanto, non so come chiedere perdono a queste famiglie. Prego Dio che dia loro pace e che un giorno possano perdonare. Mi dispiace per quello che ha fatto mio figlio, cosa si può dire ad un padre che perde un figlio o a un figlio che perde il padre? Non c’e’nulla che si possa dire per confortare un dolore così”.

Anche Betania al momento della sparatoria si trovava in Questura e racconta: “Non ho fatto in tempo a uscire dalla macchina, perché sentivo gli spari e mi dicevano di mettermi giù. Sentivo mio figlio che urlava e vedevo la polizia e le sirene e sentivo gli spari”. A chi le ha chiesto se ha visto suo figlio all’esterno della Questura mentre sparava ha risposto: “Ho visto mio figlio, ma mi dicevano di stare giù…”. Infine ha rivolto un appello: “Voglio vedere mio figlio”.

La donna ha spiegato che la sera prima della sparatoria, Alejandro non riusciva a dormire e le ripeteva di sentire delle voci: “Sentiva delle voci, che lo stavano perseguitando e lo volevano ammazzare. Cercavo di calmarlo dicendogli di stare tranquillo, di dormire e che sarebbe passato. E mi diceva: mamma non senti la voce? Non lo vedi? Mi vuole uccidere”. E aggiunge: “Mio figlio ha problemi psichici ed era in cura in Germania prima che arrivassimo in Italia”. (Fonte ANSA)