Uccise e seppellì la moglie dell’amante: Pm chiede l’ergastolo

TORINO – L’ergastolo e’ stato chiesto stamani dal pm Eugenia Ghi per Maria Teresa Crivellari, accusata di avere sequestrato, ucciso e seppellito nel giardino della sua casa a Sant’Ambrogio di Torino il cadavere della moglie del suo amante, Marina Patriti, nel febbraio 2010. Il cadavere venne scoperto a novembre.

Venti anni di carcere sono stati chiesti per gli altri tre imputati del processo, che si celebra con rito abbreviato: Alessandro Marella, figlio di Crivellari, Andrea Chiappetta e Calogero Pasqualino.

Nella requisitoria, il pm Ghi ha sostenuto che, nella vicenda, Crivellari, che ha 54 anni, ha adottato un comportamento che e’ stato ”il piu’ grave che potesse tenere”.    Il delitto sarebbe stato infatti ”programmato e premeditato” dopo diversi tentativi di allontanare, anche tramite molestie, la moglie dal marito Giacomo Bellorio.

Nella requisitoria, il pm ha anche chiarito le diverse posizioni degli imputati, nonostante le accuse mosse siano le stesse. Crivellari, che del resto si era gia’ autoaccusata dell’omicidio, sarebbe stata l’ideatrice e anche l’esecutrice materiale. Il figlio Alessandro, 21 anni, sarebbe stato il carceriere di Marina Patriti e avrebbe aiutato la madre a seppellire il cadavere nel giardino di casa. Chiappetta, 38 anni, e Pasqualino, 28 anni, avrebbero compiuto il sequestro vicino al campo sportivo di Bruino (Torino), dove la vittima abitava, e l’avrebbero consegnata a Crivellari. Secondo l’accusa, anche questi ultimi non potevano non sapere le reali intenzioni della donna.

Oggi l’avvocato Giampaolo Mussano, legale di Crivellari, ha consegnato al gup Massimo Scarabello, di fronte a cui si celebra il processo con rito abbreviato, la lettera di scuse della donna nei confronti dei familiari della vittima (ma non di Bellorio, che viene descritto come responsabile morale dell’accaduto) e dei propri figli. La lettera era gia’ stata resa nota ai giornalisti lo scorso 10 novembre.

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