PISA – Morire in ospedale dopo una trasfusione. I familiari di Umberto Brogi, pensionato di 82 anni di Pisa, vogliono capire perché il loro congiunto è entrato per una trasfusione ed è uscito morto.
Lunedì 5 dicembre, racconta Pietro Barghigiani sul Tirreno, Brogi si è sottoposto alla trasfusione. Subito dopo, però, ha iniziato a sentirsi male, e non si è più ripreso. Fino alla morte, poco dopo.
Il suo funerale era stato fissato per mercoledì 7 dicembre, ma moglie e figli hanno presentato un esposto e il sostituto procuratore ha bloccato le esequie e disposto l’autopsia sul corpo del pensionato.
Scrive il Tirreno:
Brogi era arrivato a Cisanello lunedì mattina, 5 dicembre. Aveva bisogno di una trasfusione. Si è sottoposto alla seduta proseguita senza particolari problemi e quando si è alzato dalla poltrona ha accusato i primi malesseri. Una condizione che ha avuto un peggioramento contro il quale non è stato possibile porre rimedio. Lo hanno segnalato i familiari al personale sanitario. In pochi minuti la situazione è precipitata fino al decesso. Rapido nei tempi e incomprensibile per le cause. Di qui l’idea dell’esposto maturata dopo aver già affidato l’organizzazione dei funerali che avrebbe dovuto tenersi mercoledì, la vigilia dell’Immacolata Concezione.
Il funerale del pensionato è stato quindi rimandato per consentire l’autopsia, dalla quale i familiari sperano di ottenere risposte sulla causa della morte del loro congiunto. E di capire se qualcuno abbia delle responsabilità per quella morte così assurda.