Venezia. Sindaco Orsoni diffida Monti: “Dia i soldi della manutenzione”

Pubblicato il 28 Marzo 2012 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA – I soldi promessi per le opere complementari di salvaguardia di Venezia, legate alla manutenzione ordinaria del centro storico, non arrivano e il sindaco, l’avvocato Giorgio Orsoni, ha deciso di dare battaglia al governo sul piano legale a partire da una diffida.

Al centro della questione ci sono 50 milioni di euro deliberati circa un anno fa nel corso dell’ultimo Comitatone, ma di fatto mai stanziati. Del resto all’appello mancano ancora oltre undici milioni di euro dei 42 garantiti nel 2008 all’ allora sindaco Massimo Cacciari.

Da tempo il sindaco aveva gia’ manifestato che prima o poi avrebbe adito alle vie legali per ottenere quanto promesso ma adesso, ha annunciato – come riporta la Nuova Venezia – di aver ”dato mandato all’avvocatura civica di citare il governo in tribunale”.

Un percorso che in realta’ chiama in causa in primo luogo il Cipe. ”Non e’ modo di dire – spiega oggi Orsoni – adesso faremo una diffida al Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, e poi eventualmente impugneremo le delibere perche’ non e’ stato riconosciuto quel che ci spetta”.

Per il sindaco, si tratta di ”una strada obbligata: poiche’ la delibera riguardante Venezia doveva essere poi assunta sulla base di quanto deciso dal Comitatone”. ”Chiediamo – aggiunge – semplicemente che venga rispettata la decisione che il Comitato interministeriale, il principale soggetto della salvaguardia veneziana, ha preso nel luglio del 2011: far avere a Venezia 50 milioni di euro per il centro storico e comuni della gronda lagunare”.

”Le priorita’? Le decideremo quando avremo i soldi – afferma Orsoni – comunque ci sono gia’ dei programmi di utilizzo tra le cose di immediata necessita’ c’e’ il completamento della rete antincendio di Venezia, la manutenzione ordinaria che presenta una complessita’ di problemi”, come il risanamento di rive, fondamenta e altri manufatti che presentano problemi statici.

”La priorita’ e’ il mantenimento della parte pubblica – spiega Orsoni – e poi vedremo gli interventi che servono anche ai privati”, i cittadini che fino a qualche anno fa potevano contare su un parziale rimborso delle spese di restauro.