VICENZA – Sale al settimo piano dell’ospedale, sfonda una finestra con una sedia e si getta nel vuoto. E’ morta così, verso le 13 di sabato, Isabella Ferraro, 60 anni, ginecologa dell’Usl 4 che da anni operava nei distretti sanitari dell’Alto Vicentino. Prima di compiere l’estremo gesto però uccide il marito nella sua abitazione di via Aspromonte a Schio.
Pietro Giulio Canova, così si chiamava l’uomo, aveva 66 anni, era l’ex direttore della locale casa di riposo e sembra sia stato freddato con un colpo di pistola regolarmente detenuta dalla donna.
La donna era depressa – secondo alcune testimonianze raccolte dagli investigatori nel nosocomio – per i problemi familiari che gravavano sulle sua spalle. Quando gli investigatori sono andati a casa sua per informare dell’accaduto i familiari, hanno scoperto il corpo senza vita del marito, da tempo sofferente per una grave malattia.
L’ingegner Canova era stato per molti anni direttore dell’istituto per anziani “La Casa” di Schio. Circa una decina d’anni fa la sua carriera era stata bruscamente interrotta da un ictus che lo aveva paralizzato costringendolo su una sedia a rotelle.
La moglie, apprezzata ginecologa era molto conosciuta in città dove svolgeva tutt’ora l’attività. Ha lasciato una lettera, che è ora in mano agli inquirenti, nella quale spiega il suo stato di disagio e dà disposizioni per i propri funerali e quelli del marito.
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