Video YouTube: la banda che rubava i pc nelle scuole di Napoli. 20 arresti

Video YouTube: la banda che rubava i pc nelle scuole di Napoli. 20 arresti
Video YouTube: la banda che rubava i pc nelle scuole di Napoli. 20 arresti

NAPOLI – Si informavano su quali fossero le scuole con i computer più nuovi e poi le saccheggiavano. Una banda specializzata in furti di materiale high-tech nelle scuole è stata sgominata dai Carabinieri di Napoli, che hanno arrestato una ventina di persone.

Il gruppo, secondo quanto emerso dalle indagini, era alla ricerca di istituti scolastici con attrezzature informatiche nuove, appena assegnate grazie ai fondi europei. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata ai furti nelle scuole e ricettazione.

Numerose sono le scuole saccheggiate dalla banda in tutte le province campane, prevalentemente nel capoluogo partenopeo: un business milionario tenuto sotto controllo e poi interrotto dai carabinieri della compagnia Vomero e Stella, che sono riusciti a identificare i componenti del gruppo, ricostruirne i movimenti e seguirne in diretta gli spostamenti, recuperando la refurtiva subito dopo i colpi.

In una intercettazione i ladri parlano della loro abilità e quantificano i guadagni: “Siamo una paranza troppo forte”, “coi furti nelle scuole facciamo mille euro a sera”, “27mila euro con la vendita del materiale di un solo furto”, “grazie ai finanziamenti stanno rifornendo le Scuole e noi li facciamo piangere…”.

Le intercettazioni. Nel video diffuso dai carabinieri – che stamattina hanno sgominato una banda di ladri specializzata in furti nelle scuole a Napoli – si vedono alcuni componenti del gruppo criminale entrare in azione in una scuola. Subito dopo il colpo commentano “abbiamo fatto una scuola ai Colli Aminei, se fossero venuti i carabinieri ci voleva l’Esercito”. “Ma quali furti di macchine e negozi…. a Ponticelli abbiamo mangiato tutte le scuole, li abbiamo fatti piangere. Abbiamo preso 27 mila euro di mele (così i ladri chiamavano i tablet Apple, ndr)”. La banda, subito dopo i colpi, si preoccupava di piazzare il bottino:”…però la roba come la prendiamo la dobbiamo subito rivendere…”.

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