“Aereo Malaysia finì carburante e cadde nell’Oceano” secondo dati satellitari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2014 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA
Il volo MH370 della Malaysian Airlines ha finito il carburante e si è schiantato nell’Oceano Indiano

Aerei della Malaysia Airlines (LaPresse)

ROMA – I dati trasmessi via satellite dal volo MH370 della Malaysia Airlines pubblicati oggi, 27 maggio, dal governo malese hanno fornito ulteriori elementi di prova che portano a pensare che il velivolo sia precipitato nell’Oceano Indiano dopo aver volato verso sud e a corto di carburante.

La Malesia e Inmarsat, una società di comunicazione globale via satellite, hanno rilasciato i dati dopo settimane di pressioni da parte dei parenti delle vittime e dal governo cinese. Il Dipartimento malese dell’aviazione civile ha pubblicato i dati quando il primo ministro del paese Najib Eazak si è recato in Cina per una visita ufficiale.

La trasmissione finale era una richiesta automatica da parte dell’aereo per quello che viene chiamato electronic handshake. “Questo è coerente con l’equipaggiamento di comunicazione satellitare su un aereo che si accende in seguito ad un’interruzione di corrente”, ha detto il Transport Safety Buereau australiano in una dichiarazione, aggiungendo che “l’interruzione di corrente elettrica potrebbe essere stata causata da un esaurimento del carburante”.

Wang Lee, un uomo cinese che nell’incidente aereo ha perso la madre, non è stato per niente impressionato dal rilascio dei dati da parte delle autorità malesi: “Che aiuto alla ricerca può dare la pubblicazione di questi dati? Sono troppo tecnici per le famiglie delle vittime, non possiamo capirli e sapere se sono reali o meno”, ha detto l’uomo.

Tim Farrar, consulente di comunicazioni via satellite, ha detto che questi dati possono aiutare Inmarsat e i governi a trovare l’aereo scomparso nell’Oceano Indiano.

Secondo i calcoli fatti fino ad ora, l’aereo avrebbe girato verso sud dopo aver fatto un’inversione a U sul Golfo della Thailandia, essere volato sulla Malesia e poi scomparire dai radar a nord dell’isola indonesiana di Sumatra. Quando Inmarsat e le agenzie governative si sono rese conto che l’aereo ha continuato a volare per sei ore dopo che le sue attrezzature satellitari si sono spente sul Golfo di Thailandia, hanno stabilito che l’aereo avrebbe potuto trovarsi nell’Oceano Indiano.

I dati diffusi hanno dimostrato che il velivolo ha volato verso sud e non verso nord, come si pensava all’inizio. I teorici della cospirazione pensano che l’aereo abbia volato verso ovest – sud ovest, forse verso Diego Garcia, un atollo britannico nel mezzo dell’Oceano Indiano, dove gli Stati Uniti hanno una grande base militare, ma Tim Farrar ha detto che i dati confutano completamente questa teoria.

L’Australian Transport Safety Bureau ha dichiarato che la mappatura del fondale oceanico, già in corso, richiederà mesi di lavoro per essere portata a termine e una volta completato il tutto potrebbe volerci un altro anno per terminare la ricerca dei resti del volo MH370 in acque profonde.

Le relazioni diplomatiche tra Malesia e Cina si sono intesite dopo la scomparssa del volo MH370, i funzionari e i media cinesi hanno criticato duramente gli sforzi della Malesia per trovare il velivolo. Inoltre il turismo cinese nel paese è calato notevolmente negli ultimi due mesi. Il 25 marzo scorso i parenti delle vittime cinesi hanno marciato verso l’ambasciata malese di Pechino, lanciando bottiglie di plastica e insultando i diplomatici al suo interno.