NEW YORK – ”L’avevo promesso e l’ho fatto”: Barack Obama, ad un anno di distanza, torna su quello che finora è stato il suo più grande successo: l’operazione che ha portato alla uccisione di Bin Laden. Era il 2 maggio del 2011: l’immagine che lo immortala nella Situation Room, stretto tra i suoi piu’ fidati collaboratori, resterà come uno dei simboli di questa presidenza. E’ il momento in cui fu ordinato il raid dei Navy Seals nel fortino di Abbottabad, in Pakistan.
Poco dopo l’annuncio in diretta Tv: il nemico numero uno dell’America è morto. Le scene di giubilo di migliaia e migliaia di americani davanti la Casa Bianca e in tutto il Paese sono le altre immagini che rimarranno impresse a lungo, anche fuori dagli Stati Uniti. Il declino di Al Qaida era già cominciato. Ma da quel momento l’organizzazione che fu capace di portare a termine gli spettacolari attentati dell’11 settembre 2001 non si è più ripresa. A distanza di dieci anni ”la sua leadership è ormai l’ombra di se stessa”, assicura il consigliere di Obama per la lotta al terrorismo, John Brennan.
”Oggi l’America è più forte”, dice, ”ma sarebbe un errore pensare che la minaccia e’ scomparsa”. ”La fine di Osama non è la fine di al Qaida”, ammonisce. Certo, il nocciolo duro dell’organizzazione in Pakistan è stato quasi smantellato, ormai incapace di pianificare e compiere attacchi su larga scala e catastrofici contro gli Stati Uniti”. Ma al Qaida è ancora viva: colpita duramente in Agfghanistan e Pakistan, cerca di riorganizzarsi in Yemen, Somalia, Nigeria. E il pericolo di attentati compiuti da singoli individui, magari anche cittadini americani, è sempre dietro l’angolo, sottolinea il consigliere di Obama. Dunque, il messaggio della Casa Bianca nell’anniversario dell’uccisione di Osama è sempre lo stesso: non bisogna abbassare la guardia. Continuando a combattere senza tentennamenti i terroristi. Anche attraverso il contestato uso dei droni, per colpirli ovunque essi siano: ”Il ricorso ai droni è legale, non viola alcuna legge internazionale”, si difende Brennan, che respinge anche le critiche di chi pone un problema etico.
Ma adesso negli Stati Uniti è il momento delle celebrazioni. ”Non credo siano eccessive”, afferma Obama, respingendo le critiche di lo accusa di strumentalizzare a fini elettorali l’uccisione di Bin Laden. Gli americani nei prossimi giorni avranno modo di conoscere più dettagli sull’operazione dei Navy Seals e sulle ultime settimane di vita di Osama. Sulla Nbc, infatti, andrà in onda la contestata intervista del presidente statunitense rilasciata all’interno della Situation Room: un fatto senza precedenti che ha fatto infuriare i repubblicani. Sul sito della scuola militare di West Point, invece, saranno pubblicati alcuni documenti ritrovati nel fortino di Abbottabad. Documenti che testimoniano come Osama fosse cosciente del declino di Al Qaeda, preoccupato di vederla subire ”catastrofe dopo catastrofe”.