Cina, le madri di piazza Tienanmen: “Rompere il silenzio su quel massacro”

Basta con il silenzio su piazza Tienanmen: è questo l’appello delle madri di 128 giovani uccisi nel 1989 nelle strade cinesi. Le donne chiedono al governo di Pechino di smettere di ignorare gli appelli dei vari anni e fare chiarezza sui drammatici avvenimenti del 4 giugno 1989 quando centinaia, forse migliaia di persone furono uccise dall’esercito cinese sulla piazza centrale della capitale, occupata per quasi due mesi dagli studenti che chiedevano l’introduzione in Cina di un sistema democratico.

Nella lettera, diffusa dal gruppo ‘Human Rights in China’, le Madri affermano che “le autorità comuniste cinesi devono aver sentito le nostre voci eppure non abbiamo avuto risposta …stanno forse aspettando le nostre morti sperando che il problema sparisca con noi?”. Il governo cinese sostiene che le manifestazioni studentesche del 1989 sono state “un moto controrivoluzionario” e fino ad oggi non ha fornito cifre sul numero delle vittime e sulla loro identità. Le Madri chiedono che sia fatta chiarezza e che il movimento studentesco venga rivalutato come un’iniziativa “patriottica”.

“Gradualmente – prosegue la lettera delle Madri – abbiamo capito che il sangue, le lacrime e le sofferenze del 4 giugno non sono solo una disgrazia per le famiglie ma sono una disgrazia per tutta la nazione. Rivolgendosi direttamente al governo, la lettera prosegue denunciando le restrizioni imposte alla libertà delle aderenti al gruppo delle Madri e conclude: “…ogni anno abbiamo chiesto un dialogo e ogni anno non avete avuto il coraggio di risponderci…non abbiamo paura del vostro silenzio, non abbandoneremo quello che abbiamo iniziato…”.

Gestione cookie