Coronavirus, la Royal Jordanian Airlines sospende i voli per Roma

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Febbraio 2020 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, la Royal Jordanian Airlines sospende i voli per Roma

Coronavirus, la Royal Jordanian Airlines sospende i voli per Roma (Foto Ansa)

AMMAN  –  La compagnia aerea giordana Royal Jordanian Airlines ha sospeso i suoi voli per Roma a partire da oggi, 26 febbraio, e fino a nuovo ordine. Lo riferisce l’agenzia Petra secondo cui l’ad della compagnia giordana, Stefan Pichler, ha spiegato che la decisione “è diretta a tutelare la salute dei viaggiatori che l’azienda pone al top delle sue priorità, alla luce del crescente numero di infezioni da coronavirus in Italia e in alcuni Paesi asiatici”.

La Giordania aveva annunciato ieri il divieto di ingresso ai viaggiatori in arrivo dall’Italia, ma non è certo l’unico Paese ad aver adottato misure simili nei confronti dell’Italia. Ecco i Paesi che hanno deciso azioni simili: 

El Salvador, Mauritius, Turkmenistan, Kuwait e Seychelles hanno vietato l’ingresso nel loro Paese agli italiani o a chi è stato in Italia nelle ultime due settimane. Anche alle compagnie aeree che volano in questi Paesi è stato vietato di imbarcare passeggeri che siano stati in Italia nelle ultime due settimane.

Kazakhistan e Kirghizistan mettono in quarantena di 14 giorni tutti i viaggiatori provenienti dall’Italia. Quelli che sbarcano nella capitale kirghiza finiscono in una caserma poco fuori dalla città.

La Romania limita invece la quarantena solo a chi arriva dalle zone rosse di Lombardia e Veneto. Gli altri provenienti sempre dalle due regioni focolaio devono sottoporsi a una quarantena domiciliare volontaria.

Malta e Islanda chiedono una quarantena volontaria a chi proviene dalle quattro regioni d’Italia più a rischio: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna.

Brasile, Colombia, Cipro, Libano, Croazia e Lituania effettuano controlli sanitari a bordo degli aerei nei confronti di cittadini italiani. La Lituania limita la misura a chi proviene dalle quattro regioni a rischio. In Croazia e in Libano tutti gli italiani che presentano febbre al loro ingresso nel Paese vengono isolati per 14 giorni in ospedale. Tutti gli altri devono sottoporsi a controlli sanitari quotidiani, sempre per due settimane.

Bulgaria, Montenegro, Lettonia e Argentina somministrano un questionario a chi arriva dall’Italia. I primi due effettuano anche a un controllo medico.

La Germania invita i viaggiatori provenienti dalle zone rosse (Lodi e Vo’ Euganeo) a contattare le autorità sanitarie locali.

Egitto, Ucraina, Moldavia e Sudafrica si limitano a misurare la temperatura agli italiani in arrivo.

Israele sottopone a controlli medico sanitari costanti gli italiani che presentino sintomi compatibili con il Covid-19.

La Gran Bretagna impone l’autoisolamento di 14 giorni solo a coloro che arrivano dal Nord Italia e presentano sintomi anche leggeri. Chi arriva dalle zone rosse, anche senza sintomi è invece obbligato all’isolamento.

Samoa chiede a chi arriva dall’Italia una certificazione medica non più vecchia di tre giorni.

Gli Stati Uniti ci hanno invece inseriti nella cosiddetta fascia due di allerta sanitaria. In una scala di quattro, la Cina è al livello 3, Giappone e Iran sono con noi al 2. Al livello 1, dove eravamo fino al 24 febbraio, c’è Hong Kong: non si invitano i viaggiatori a cancellare o spostare i viaggi, ma semplicemente a usare le normali precauzioni. Al livello 2, quello attuale, si invitano le persone anziani e i malati cronici a considerare di posporre viaggi non essenziali.

Francia, Spagna, Grecia, Turchia, Irlanda Russia e Croazia sconsigliano ai loro cittadini di compiere viaggi in Italia o nel Nord Italia. (Fonti: Ansa, Corriere della Sera)